È la storia di un miracolo quella che si cela dietro la Chiesetta di Piedigrotta, che ora aspira a entrare nella lista del Luoghi del cuore del Fondo ambiente italiano e che secondo la legenda fu scavata nel ‘600 dai marinai di un veliero che naufragò dinnanzi alla città napitina.

 

La tempesta, la barca che affonda e la paura di morire, senza nessuna possibilità di scampo se non affidarsi al quadro della Madonna di Piedigrotta, conservato nella cabina del capitano, promettendo di dedicarle una cappella votiva se avesse fatto loro la grazia di salvarli. E così accadde. Sulla spiaggetta sulla quale approdarono, il mare trasportò anche il quadro al quale i marinai avevano affidato le proprie vite nel momento più buio.

 

 

Così mantennero il voto fatto e scavarono nella roccia gialla simile al tufo un tabernacolo che potesse conservare l’immagine della Vergine. Era il primo ambiente di quella che sarebbe diventata una meraviglia della Calabria, dopo che nell’800 un’artista locale, Angelo Barone, ampliò la Chiesetta di Piedigrotta continuando a scavare e realizzando quasi tutti i complessi scultorei, circa 100 statue di pietra che raccontano la storia di Cristo, e che oggi ne fanno uno dei siti museali più visitati della regione, il secondo dopo i Bronzi di Riace.

 

Ora questo posto affascinante è candidato a entrare nella lista dei Luoghi del Cuore, la speciale classifica del Fai, che si arricchisce ogni anno di nuovi siti che hanno un legame speciale con l’identità del territorio sul quale sorgono. Una scommessa lanciata dalla cooperativa Kairos che gestisce il monumento per conto del Comune di Pizzo e ha promosso l’iniziativa, lanciando l’appello a votare per la Chiesetta, cosa che si può fare con un semplice click collegandosi al sito fondoambiente.it oppure utilizzando i moduli cartacei in distribuzione all’ingresso del piccolo tempio o al Castello Murat, sempre a Pizzo.

 

Entrare nella lista del Fai non solo assicurerebbe un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni e più opportunità di interventi conservativi, ma soprattutto gratificherebbe l’orgoglio dei pizzitani, che da secoli hanno un posto nel cuore riservato alla loro Chiesetta.