«L’arte ti paga e ti salva la vita». Così alla nostra testata Marcello Fonte, l’attore pluripremiato nell’anno appena trascorso che ha fatto ritorno nella sua Reggio Calabria per la presentazione del libro ”Notti stellate”, edito da Einaudi. Si tratta del romanzo autobiografico di un giovane ribelle carico di sogni che, partendo dalla miseria più nera, è riuscito ad approdare al tappeto rosso del festival di Cannes vincendo, nel maggio scorso, la “Palma d’oro” per la magnifica interpretazione in “Dogman”, di Matteo Garrone. Una pellicola che gli vedrà assegnato il 30 giugno anche il “Nastro d’Argento” e infine, il 15 dicembre scorso l’ “European Film Award”, gli Oscar europei, sempre per la categoria del miglior attore protagonista.

 

Durante l’incontro, organizzato alla sala “Perri” della Città metropolitana dalla libreria “Nuova Ave”, e moderato dalla giornalista Anna Foti insieme al regista Paolo Tripodi, Fonte ha raccontato la genesi del libro che è soprattutto una storia di amicizia di un giovane trapiantato nel quartiere romano di San Lorenzo alla ricerca di un regista. Ma è anche il percorso interiore che lo ha portato da Archi, quartiere alla periferia nord di Reggio, ai grandi palcoscenici internazionali. Sono lontani, infatti, i giorni in cui Marcello immaginava che i rumori della pioggia battente sulla lamiera della baracca in cui abitava ad Archi con la famiglia, fossero invece degli applausi, perché adesso gli applausi e i riconoscimenti sono reali. «Abbiamo tanto a volte e lo valorizziamo poco - ha affermato l’attore - c’è chi invece ha poco e lo valorizza tanto ed è stato quello che ho fatto io. Ho trasformato il veleno in medicina».