La scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”, donata da Roberto Bilotti alla Galleria nazionale, protagonista della passerella di Bottega Veneta. Il trasporto assicurato per 10 milioni di euro
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Da Cosenza alle passerelle di Milano sull’onda della velocità futuristica di Boccioni. La celebre scultura “Forme uniche della continuità nello spazio”, conservata nella città dei bruzi, è diventata il manifesto creativo della maison Bottega Veneta, baluardo del made in Italy, e ieri ha brillato sotto le luci dei riflettori dell'evento glam dell'anno. Matthieu Blazy, direttore creativo della griffe, ha mostrato da subito il suo background che gronda arte per gene di famiglia, ispirando le sue ultime collezioni alla filosofia del maestro reggino.
«Tutto è partito da una scultura di Umberto Boccioni e dal Futurismo – ha detto in un’intervista - che ci hanno permesso di sviluppare il concetto di movimento, fondamentale per un marchio nato con le borse». La maison da mesi s’è mossa per avere nella sua sfilata la statua-simbolo di Boccioni, conservata nella Galleria nazionale di Cosenza di cui è direttrice Rossana Baccari. Dopo il beneplacito del Ministero e il nulla osta di Roberto Bilotti, che ha donato quella scultura alla città di Cosenza più di un decennio fa, con un’assicurazione di dieci milioni di euro sul trasporto. Il capolavoro è arrivato per tempo nella location prescelta per la sfilata incantando la platea.
La versione dell'opera, conservata nella Galleria nazionale di “Palazzo Arnone”, è stata dichiarata di eccezionale interesse culturale con decreto ministeriale ma Palazzo Arnone conserva anche altri capolavori di Boccioni - sempre donati da Bilotti - tra cui cinque preziosi bozzetti della collezione Bilotti-Winston Malbin, prepararoti dei quadri futuristi più importanti: “La città che sale” 1910, “la risata” 1911, “studio di periferia” 1910, “vecchia a tavola” 1907, “MariaSacchi che legge” 1907.
Tra moda e territorio
Un legame, quello tra la moda e l’arte, che trova il suo acme a Rende dove nel Museo Bilotti, è presente una straordinaria raccolta di abiti d'artista in mostra permanente. La sezione “Abiti d'arte” raccoglie, infatti, alcuni dei modelli d'arte realizzati dai più importanti artisti del panorama contemporaneo. Tutto è nato dall'iniziativa dell'artista di origini reggine Anna Paparatti che ha coinvolto creativi come Bruno Ceccobelli, Giosetta Fioroni, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Gianfranco Limoni, Nagasawa, Luigi Ontani, Luca Maria Patella e Piero Pizzi Cannella. Si tratta di una raccolta unica in Italia sia per numero di esemplari che per l’arco temporale che questi coprono.