Una vela stazionerà davanti alla Cittadella regionale «segno di una battaglia civile a favore di ogni donna per dire basta ai viaggi della speranza»
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“I nostri volti la nostra voce”, è l’iniziativa promossa dal gruppo Donne per le Donne. Si tratta di un mega poster posizionato davanti alla Cittadella regionale. «Esserci per dare un contributo importante alla lotta contro il cancro – si legge in una nota - questo ha scelto di fare il gruppo Donne per le donne, insieme ormai da diversi mesi e in stretto contatto per tutto il periodo lockdown, attraverso i social e la messaggistica. Un gruppo composto da oltre 400 donne italiane, con diverse esperienze professionali e di vita (medici, insegnati, avvocate, giornaliste, talvolta anche pazienti oncologiche, unite da anni intorno alla realtà sanitaria di Germaneto). Donne per le donne sceglie di esprimersi con coraggio creando un evento coerente con le misure anti assembramento e si esprime con una frase che rivendica la necessità di essere ascoltate per il diritto alla salute nella nostra Regione».
In particolare «il 14 luglio, davanti alla Cittadella regionale le Donne per le donne chiederanno che sia finalmente deliberata l’istituzione delle breast unit in Calabria. Una “vela” stazionerà davanti al palazzo della Regione Calabria come segno di una battaglia civile a favore di ogni donna, le foto sui manifesti sono solo le prime 100 delle oltre 300, giunte al coordinamento. Tale esigenza espressa in forma di desiderio in poco tempo ha raccolto tante adesioni e ha deciso di essere per le donne malate un punto di forza per il diritto alla cura in Calabria.
Un modo per dire ancora una volta basta ai viaggi della speranza, per dire alle donne che attraversano il difficile percorso della malattia, non siete sole. Nato dalla volontà di molte donne di raccontare la propria esperienza sanitaria, tale narrazione ha rivelato la realtà di una buona sanità calabrese, che in forma non organizzata, lotta tutto il tempo a tenersi al passo con le realtà più blasonate delle altre regioni italiane, senza riconoscimento e sostegno né politico, né aziendale. Paradigma di tale stato è il mancato riconoscimento delle unità di senologia, già esistenti e attive in Calabria. La regione aveva il dovere di definirle con chiarezza dal gennaio 2016, in modo da creare flussi virtuosi di buone cure. La legge nazionale del 2014, ancora non resa attuativa nella nostra regione, impegna la politica ad assumersi la responsabilità di individuare a fare funzionare pochi centri nei quali devono essere convogliati tanti casi, in modo da dare forza ed esperienza alle cure. Il 14 luglio sarà una data importante per aprire un dialogo con la nuova amministrazione regionale, con il Dipartimento della Salute e soprattutto con la presidente Jole Santelli.
È a lei che affida un messaggio di grande rilievo che ha aspetti sociali, umani e politici oltre che medico scientifici. Non siamo donne di serie B, non vogliamo avere meno chance di chi si ammala al Nord, vogliamo dare voce a chi questo diritto alla cura lo vede spesso negato. Donne per le donne ha trovato come ente sostenitore Ardos (associazione regionale donne operate al seno in Calabria) associazione nata proprio nel 2016, con la mission di sorvegliare l’istituzione delle unità di Senologia. Hanno poi aderito anche altre associazioni di donne: La Danza della Vita di Palmi, Agenzia no Viaggi- Angela Serra, AIGA veste rosa. Coordinamento Donne per le Donne Questo comunicato vale quale invito alla stampa perché possa visionare la vela che lasceremo davanti alla Cittadella Regionale».