VIDEO | La compagnia Officine Joniche Arti ha portato la tragedia di Sofocle rivista in chiave contemporanea nel sito archeologico Odeion, custode di resti risalenti all’epoca greca nel pieno del centro della città dello Stretto
Tutti gli articoli di Cultura
L'area grecanica insieme alle sue location esclusive e suggestive continua a dare spazio all’arte con molteplici appuntamenti teatrali. Il sito archeologico Odeion, custode di resti risalenti all’epoca greca, nel pieno del centro storico di Reggio Calabria ha ospitato “Antigone. Il sogno della farfalla” a cura di Officine Joniche Arti. La compagnia è nata dall’ unione e dalla collaborazione di attori, registi ed operatori culturali e ha l’obiettivo di creare nuove sinergie produttive, diffondendo le arti performative del teatro attraverso percorsi di ricerca e di innovazione.
Tratta da un testo della filosofa spagnola María Zambrano, riesaminata dalla scrittura contemporanea di Donatella Venuti con la regia di Americo Melchionda e l’interpretazione di Maria Milasi, l'opera tocca le intime corde dell’animo e della ragione, ponendoci di fronte ad interrogativi esistenziali, all’abuso del potere, alla violenza, alla guerra. Un’eroina vestita con un abito da sposa logoro che resta sospesa tra la vita e la morte, Antigone vuole dimenticare, ma i suoi affetti in forma di ombre tornano a trovarla. Un mito che diventa inesorabilmente contemporaneo e lo spettacolo che ha la capacità di inglobare il pubblico nel dramma di un’Antigone di oggi, moderna esule, per restituire un’Antigone senza età che viaggia attraverso il tempo divenendo testimone perpetua delle ingiustizie perpetrate dall’Uomo.
GRECANICA NEWS - Consulta l'intera sezione di LaC News24
«Siamo nella culla dell’area grecanica, veniamo da Reggio Calabria, ci sentiamo grecanici anche noi - spiegano dalla compagnia -. Questi luoghi sono meravigliosi, le minoranze linguistiche vanno valorizzate insieme alle loro tradizioni. Anche noi le abbiamo attenzionate grazie ad un’idea di Americo, abbiamo portato in scena “L’uomo è forte”, tratto dall’omonimo romanzo di Corrado Alvaro figlio dell’area grecanica e uno dei più grandi scrittori del Novecento».