Ci sono tesori nascosti in attesa d’esser portati alla luce e tesori perduti, come la Venere Amendolea, preziosa statuetta in marmo che prende il nome precisamente dal borgo dell’area grecanica nei pressi del quale è stata rinvenuta. In molti speravano che la Venere potesse essere esposta fra i reperti del nuovo museo archeologico “Vallata dell’Amendolea”, di cui si attende impazientemente l’apertura; le ultime notizie che giungono al riguardo riportano purtroppo però che sia andata perduta, durante un viaggio a Roma.

«Siamo dentro la struttura dove dovrebbe nascere, a breve, il nuovo museo» afferma ai microfoni di Grecanica News Francesco Manglaviti, direttore del gruppo archeologico “Valle dell’Amendolea”. «Un museo che, come il nome stesso indica, non riguarderà solo il comune di Confoduri ma l’intera area della vallata e dunque i comuni che ne fanno parte: Bova, Bova Marina, Roghudi, Roccaforte, San Lorenzo e, ovviamente, Condofuri».

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L’edificio in cui sorgerà il nuovo museo si trova all’interno di un’area di particolare pregio paesaggistico, ovvero nelle vicinanze del Castello Ruffo di Calabria. La struttura, che in precedenza ospitava la scuola elementare di Amendolea, è stata sottoposta a un accurato lavoro di ristrutturazione e adeguamento dei locali, perché questi siano funzionali allo scopo per il quale sono stati destinati.

«Gran parte del materiale che verrà esposto in queste teche, e diciamo ciò anche con un minimo motivo di orgoglio, fa parte di campagne di scavo che sono state realizzate da noi in quanto gruppo archeologico “Valle dell’Amendolea”, e programmate dalla Soprintendenza archeologica di Reggio Calabria. Noi abbiamo partecipato in quanto volontari» prosegue Manglaviti. «Questa è la Venere Amendolea che purtroppo però non può essere esposta qui, perché è andata perduta. Era stata portata a Roma per essere esibita in un museo nazionale ma, dalle ultime notizie che abbiamo, pare sia andata persa. Si tratta di una Venere raffigurata mentre usciva dalle acque del Mar Ionio; è stata ritrovata in una contrada qui vicino, la contrada Lacchi, situata proprio di fronte al borgo di Amendolea».

Il museo, di prossima apertura, darà finalmente lustro a molteplici bellezze storiche rinvenute sul territorio. Queste rappresentano testimonianze fondamentali per riscoprire, preservare e promuovere, l’importante patrimonio storico e culturale dell’area grecanica.