Presto la Rai Calabria sarà centro di produzione di programmi radiotelevisivi e di servizi giornalistici in lingua arbëreshë. Un progetto ambizioso già raccolto e avviato dal gruppo Diemmecom
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La tutela delle minoranze linguistiche è un dovere dello Stato scritto nella Costituzione, la preservazione della cultura arbëreshë è tra quelle espressamente previste dalla legge. In particolare dalla 482, approvata nel dicembre 1999, che testualmente inserisce la lingua e la cultura arbëreshë tra quelle da salvaguardare. Il principio è adesso contenuto nel contratto di servizio Rai, per cui la sede regionale della Calabria assume le caratteristiche di centro di produzione decentrato, alla stregua di quelli di Bolzano, Aosta, Trieste, Cagliari e Trento, per la produzione di programmi radiofonici e televisivi e di servizi giornalistici in lingua arbëreshë.
Ambizioso traguardo
Un traguardo raggiunto anche grazie al determinante impegno di Demetrio Crucitti, già direttore della sede Rai di Cosenza, presidente della Fondazione Salvatore Crucitti Onlus. Che annuncia una importante novità: «Nel bando di concorso per audiovisivi, la Rai ha previsto le figure necessarie alla piena applicazione del contratto di servizio RAI-Stato, pubblicato il 25 maggio del 2024, in cui la lingua arbëreshë è stata elevata a minoranza linguistica storica e dunque da tutelare in applicazione dell’articolo 6 della Costituzione, con servizi giornalistici e programmi dedicati – ha detto Crucitti al nostro network - Si concretizza così un lavoro sostenuto pure dal senatore Maurizio Gasparri, veterano della Commissione di Vigilanza, dove ha imposto, appunto, la lingua arbëreshë, marcando la differenza con la lingua albanese che invece fa parte delle minoranze linguistiche nazionali».
Sperimentazione e confronto
«Abbiamo già compiuto alcune prime sperimentazioni di doppiaggio – ha ricordato Crucitti - anche per le altre minoranze linguistiche presenti in Calabria, vale a dire quelle grecanica ed occitana, attivando un ampio confronto. Perché “confronto” è la parola magica insieme a “unione”. Bisogna cioè comprendere che l'unione fa la forza e quindi le associazioni e le istituzioni interessate alla salvaguardia ed alla tutela delle minoranze linguistiche, devono lavorare in sinergia».
La sfida del gruppo Diemmecom
Il gruppo Diemmecom ha già raccolto la sfida proponendo due rotocalchi di informazione settimanale interamente dedicati ad alcune delle minoranze presenti in Calabria. Quella grecanica e, appunto, quella arbëreshë. «Faccio i complimenti all'editore Domenico Maduli ed a tutta la struttura perché in effetti avete avuto il coraggio di iniziare questa attività. La speranza – ha concluso Demetrio Crucitti - è che venga redatta una Legge Quadro di pianificazione dell'editoria, che comprenda la carta stampata, il digitale ed i giornali online, per promuovere il bilinguismo. È importante perché così si abituano le persone a leggere la lingua storica ed a parlare la lingua storica, mantenendo vitale questo patrimonio culturale ed identitario».