VIDEO | Ospite della scuola primaria e secondaria del piccolo borgo del Catanzarese un diretto discendente dell’antica stirpe celtica, Ronnie McCorrisken
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E’ stato un grande successo l’evento interculturale organizzato nella scuola primaria e secondaria di San Vito sullo Ionio, nel catanzarese. Una mattinata di festa ma soprattutto di incontro tra due culture apparentemente lontane ma accomunate da tante similitudini grazie all'spite speciale, uno scozzese doc, diretto discendente dell’antica stirpe celtica, Ronnie McCorrisken, uomo colto che gira il mondo e apprezza le differenze tra luoghi, tradizioni, lingue e linguaggi. Ideatrice e organizzatrice della manifestazione è la docente di inglese e giornalista Vittoria Camobreco che da una bellissima amicizia in comune con Ronnie, l’imprenditore e viaggiatore Marcello Talotta e la madre, ha costruito questo progetto. Dall’arrivo di Ronnie in Calabria è nata l’idea di far conoscere ai piccoli studenti una realtà culturale molto interessante che accomuna la Calabria e la Scozia nei destini storici di secoli caratterizzati da invasioni, soppressioni, conquiste, lotte per difendere l’identità del proprio popolo, la lingua, i dialetti, le proprie tradizioni, la musica.
Dalla cornamusa alla zampogna
Tutto questo è stato molto apprezzato dai piccoli che da qualche settimana hanno preparato l’accoglienza calorosa ed emozionante offerta a Ronnie: bandierine, colori, costumi tipici calabresi, dolci della tradizione sanvitese. La centralità dell’incontro è stata caratterizzata dai racconti riguardanti la storia della Scozia nei vari aspetti, iniziati con la proiezione di un breve estratto dal film Braveheart di Mel Gibson che racconta le vicissitudini del popolo scozzese e le sue guerre d’Indipendenza. Dentro un’intervista che ha visto la partecipazione attiva degli alunni, attenti e curiosi con le loro domande rivolte in inglese su varie tematiche, Ronnie è stato ben lieto di spiegare, raccontare. In questa intervista sono emerse tante caratteristiche comuni alle due culture a confronto, la più coinvolgente e incisiva è stata quella musicale che accomuna la Calabria con la Scozia per due strumenti simili nella forma e nel suono, la cornamusa scozzese e la zampogna calabrese. Contaminazioni musicali eseguite magistralmente dal gruppo etno-folk dei “Cerseio” che ha accolto con vivo entusiasmo l’invito a rendere omaggio a Ronnie con le musiche, canzoni e danze. Toccante il momento degli inni, lo scozzese che racconta di campi di battaglie, colline e fiori di Scozia, quello italiano che ha commosso tutti nella sua solennità.
Tradizioni e usanze
L’arrivo della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Corrado Alvaro di cui fa parte la scuola di San Vito, Maria Carmen Aloi, ha scatenato applausi e affettuosità travolgenti. L’organizzazione di questo evento, è stato possibile grazie al grande spirito di squadra tra docenti e collaboratori scolastici, che caratterizza la scuola di San Vito. Tutte le classi si sono preparate grazie alla disponibilità delle maestre che hanno sacrificato anche alcune ore di didattica per preparare gli alunni a questo evento. La scuola secondaria di primo grado ha poi regalato con alcuni suoi bravissimi studenti suonatori di organetto e fisarmonica e studentesse danzatrici di tarantella, momenti di arte musicale giovanile, come esempio della continuità generazionale delle tradizioni e usanze. La manifestazione è stata arricchita da argomenti di natura giornalistica e culturale con l’intervento del giornalista Rai1 Francesco Brancatella che ha evidenziato l’importanza della lingua, delle minoranze linguistiche che consentono, la prima di poter conoscere, capire e d esprimersi nel mondo, le seconde di conservare il senso di appartenenza e di identità. «Lo scopo di questo incontro interculturale - ha affermato la dirigente scolastica - è stato quello di far vivere lo studio della lingua straniera nella scuola come uno strumento importante per aprire la mente, conoscere la vita e la storia di altri popoli, comprenderli, per aprire un varco nel contesto geografico e sociale in cui nasciamo e viviamo, e spaziare, riempiendo di esperienze cosmopolite la nostra vita».