VIDEO | Nel palazzo nobiliare Lupinacci non solo spazi espositivi ma anche un'attività ricettiva per coniugare la bellezza con l'ospitalità
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Una raffinata mostra di Giuseppe Gallo ha tenuto a battesimo la dimora storica e galleria d'arte Ellebi, realizzata nel palazzo nobiliare Lupinacci, nel centro storico di Cosenza, ultimo approdo delle sorelle Marilena e Claudia Sirangelo, eredi di una tradizione familiare inaugurata dalla nonna Maria Carbone nel 1968, e proseguita dal papà Giancarlo tra le pareti del centro La Bussola, luogo simbolo della città destinato a rassegne personali e collettive.
Arte e ospitalità
I nuovi locali, ristrutturati con estrema cura, coniugano l'arte con l'ospitalità, abbinando agli spazi espositivi, camere e residenze confortevoli, arredate con opere di autori di livello, destinate ad un costante rinnovamento, così da rendere i luoghi estremamente dinamici e carichi di energia. Al taglio del nastro presente anche il sindaco Franz Caruso.
Omaggio ai filosofi calabresi
La mostra di Giuseppe Gallo, il cui titolo, Duplice è il movimento delle cose, richiama un celebre passo di Giordano Bruno, è un omaggio ai filosofi calabresi del cinquecento. Si compone di lavori su carta e sculture. Il nuovo concept pensato dalle sorelle Sirangelo convince anche il maestro, originario di Rogliano, da tempo residente a Roma, ma molto legato alle sue radici: «Penso sempre alla mia terra – ha detto – Persino i miei sogni sono sempre ambientati in Calabria. Conoscevo la nonna e il padre di Claudia e Marilena. Sono persone molto serie. Sono felice che abbiano scelto Cosenza vecchia per questa nuova iniziativa. Questa zona è fantastica».
Aperta fino al 28 febbraio
Lorenzo Madaro, curatore d'arte contemporanea, è autore di un testo critico di accompagnamento alla mostra di Giuseppe Gallo, che rimarrà esposta fino al 28 febbraio: «I visitatori devono aspettarsi di entrare in un mondo denso di riferimenti, iconografie, ironie dissacranti e simboli da decifrare» ha affermato. «Giuseppe Gallo – ha poi ricordato – è stato tra i padri nobili di un ritorno consapevole e complesso attorno ai temi della pittura che ha saputo reinventare in una chiave assolutamente autonoma».