È ripartita da Catanzaro Tonia Stumpo, Consigliera regionale di parità con la presentazione di una ricerca racchiusa in un libro che fotografa la situazione della condizione femminile in Calabria nel mondo del lavoro e nelle istituzioni.

L'occupazione femminile continua ad essere bassa (28.60%) prevalentemente a tempo determinato (73%). Il dato è  fortemente concentrato nel settore pubblico (63%) con servizi diretti a favorire l'occupazione che risultano essere troppo deboli. Asili dido fermi al 2%,  tempo pieno pari al 60% ma con una distribuzione a macchia di leopardo sul territorio regionale. Pochissime le strutture socio-assistenziali (395), ed anche queste, come se non bastasse il dato negativo di partenza, mal distribuiti sul territorio regionale. Dalla ricerca emerge illustrata da Tonia Stumpo, il suggerimento di abbandonare la via dei voucher e le politiche di assegnazione dei servizi agli enti locali, che creano squilibri territoriali ed inefficaci politiche per l'occupazione femminile, e nel contempo adottare un vero e proprio progetto di governo per le donne.

 

A tal proposito, la Consigliera ha illustrato la volontà di passare all’elaborazione di  una proposta di legge quadro sulle pari opportunità come tutela dei diritti articolata in sei punti:

1) la rappresentanza e la partecipazione delle donne (in politica quando nel mondo del lavoro), 2) l'istruzione e il valore della differenza (nelle scuole, nella comunicazione, diretta a favorire il linguaggio di genere), 3) il diritto alla salute (diretta a favorire l'affermazione della medicina di genere e le "case" della maternità), 4) il lavoro, la formazione, l'impresa (attraverso interventi di conciliazione e condivisione per favorire l'occupazione femminile), 5) I servizi di contrasto alla violenza (su donne e miniri), 6) le fragilità sociali (dirette a contrastare ed abbattere le barriere fisiche e culturali che si frappongono tra la società e la disabilità e/o le diversità di orientamento sessuale).

«Nella ricerca – dichiara Stumpo - viene inoltre indagata la presenza delle donne nelle istituzioni, dal cui dato emerge che: le donne hanno una scarsa rappresentanza come sindache essendo pari all' 8.24% e per lo più collocate nei piccolissimo comuni Calabresi, le assessore non raggiungono il dato (del 40%) voluto dalla legge 56/2014  fermandosi  infatti al 33.97%  mentre le consigliere comunali si attestano al 37.84% andando al di sopra della percentuale voluta dalla legge 215/2012. Da questo ultimo dato – prosegue  - appare maturo l'interesse e l'impegno delle donne a partecipare alla vita politica della Calabria, e questa volontà  non può essere trascurata e disattesa  dal legislatore calabrese, al quale viene indirizzata una proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, per adeguare la Calabria alla legge quadro nazionale 20/2016 e alla richiesta di partecipazione femminile alla vita politica manifestata dalle donne calabresi».

Questo progetto di governo delle donne calabresi,  vedrà Tonia Stumpo impegnata in diverse tappe. Il 3 dicembre a l'Università della Calabria, il 4 dicembre il Liceo Classico Pitagora di Crotone, il 17 dicembre L'Università Magna Graecia  di Catanzaro. Il materiale di ricerca è stato inviato a tutti i Comuni Calabresi, alle università, alle scuole superiori, ai sindacati, alle categorie d'impresa.