La Cittadella Vescovile di Gerace accoglie “Il tesoro di Polsi”, mostra legata al culto della Madonna della Montagna che sarà visitabile fino al mese di aprile 2023.

Un evento fortemente voluto dalla Diocesi di Locri-Gerace in collaborazione con quella di Oppido-Palmi e il santuario della Madonna della Montagna di Polsi, sito a San Luca, nel cuore dell’Aspromonte.

L’esposizione, curata dal restauratore Giuseppe Mantella e don Letterio Festa, d'intesa con la Soprintendenza e il Segretariato regionale del Ministero della Cultura, mette in mostra documenti rari, opere d’arte e doni votivi come calici, ostensori e paramenti sacri.

«Lo slogan iniziale è stato “Polsi fuori da Polsi” - spiega Giuseppe Mantella - nel senso che l’idea è stata quella di far conoscere questo straordinario patrimonio e questo nostro importantissimo santuario e il culto della Madonna della Montagna anche fuori dallo stesso santuario. Il santuario rimane chiuso durante l’inverno, le strade sono quelle che sono, quasi inaccessibili, c’è la neve, quindi riaprirà a giugno come ogni anno. Allora abbiamo pensato di poter raccontare la storia del santuario anche durante questo periodo, parliamo di una traduzione e una storia quasi millenaria che aveva la necessità di essere conosciuta sempre di più dal punto di vista scientifico».

Un percorso espositivo che comincia dal XII secolo con il sinassario del 1174, redatto ad Oppido, che si conserva nell’Archivio Apostolico Vaticano e che si riallaccia all’attività scriptoria e alla Croce di Polsi.

Prosegue poi il racconto delle trasformazioni del santuario nel corso dei secoli attraverso le numerose opere presenti, accompagnando il visitatore in un viaggio tra storia, mito e devozione per la Madonna della Montagna che passa anche per il secolo scorso, nei testi e nei racconti di Corrado Alvaro, fino alle opere d’arte contemporanea degli artisti che, negli ultimi anni, si sono espressi sul santuario di Polsi. 

«Quello che abbiamo visto andando a Polsi in questo periodo - evidenza Mantella - è che abbiamo ancora un mondo da riscoprire, aprendo gli armadi dove sono stati gelosamente custoditi nei secoli i paramenti sacri ci siamo resi conto della portata del “tesoro” del santuario di Polsi, della possibilità di approfondire lo studio su questi preziosi oggetti per restituirne la conoscenza alla comunità». 

Una mostra che si inserisce nel contesto dell’anno mariano indetto da Mons. Francesco Oliva e ideata in occasione del restauro della statua lapidea e la peregrinatio della statua lignea della Madonna della Montagna.

«La statua in pietra della Madonna della Montagna era da anni che non veniva restaurata - sottolinea Mons. Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace - ha più di 400 anni e possiamo dire che è tornata allo splendore originario. È una statua che difficilmente può venire trasportata, in queste settimane la statua copia di quella che abbiamo al santuario, una statua del ‘700, attraverso la peregrinatio Mariae sta raggiungendo le parrocchie della Locride e andrà poi nella piana. Così come per la mostra vogliamo che anche questa sia un’opportunità per ravvivare la devozione alla Madonna».