VIDEO | Circa 200 appassionati provenienti da undici regioni hanno attraversato alcuni dei luoghi più suggestivi grazie alla tre giorni organizzata dai Vespa club di Pizzo e Feroleto Antico
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Rivivere la storia dei luoghi, gustare l’enogastronomia locale e ammirare i panorami mozzafiato in sella ad una vespa. Questo e tanto altro è stato il raduno degli appassionati di vespa provenienti da tutta Italia organizzato dai Vespa Club di Feroleto Antico e di Pizzo denominato “Faro basso Costa degli dei”. «Faro basso Costa degli Dei è un omaggio alla vespa Faro basso – spiega Pasquale Monteleone, presidente Vespa Club Pizzo – sono vespe datate dal '46 al '56. Non è facile organizzare delle trasferte con delle vespe degli anni '50. i vespisti si dono divertiti, hanno apprezzato il nostro territorio, poiché il senso di questa manifestazione è proprio questo: portare avanti il movimento vespistico e allo stesso tempo valorizzare il territorio».
«Posso dire solo che siamo molto contenti e felici di questa manifestazione – aggiunge Francesco Astorino, presidente Vespa Club Feroleto Antico –, dietro c'è un lavoro di circa un anno e mezzo, dietro il lavoro dello staff di entrambi i club c'è anche l'aiuto di partner che ci hanno supportato in tutto l'evento». Tra questo anche il gruppo LaC Diemmecom con in testa il presidente Domenico Maduli che, presente alla manifestazione ha commentato: «Oltre cento moto transitano in questi giorni tra Pizzo, Tropea e lungo tutta la Costa degli Dei. Questo ci fa capire che i vespa Club di Pizzo e Feroleto sanno promuovere questo territorio. Tutto questo ci dimostra che le meraviglie sono qui e basta solo far vedere quello che siamo e quello che abbiamo».
Dunque tre intense giornate in cui circa 200 vespisti provenienti da 11 regioni hanno attraversato in lungo e in largo la Costa degli dei con grande apprezzamento del Vespa club Italia: «Ringraziamo i ragazzi dei club di Pizzo e Feroleto Antico – è stato il commento di Alessia Galiotto, segretaria Vespa Club Italia - perché hanno fatto conoscere a numerosi vespisti di varie regioni d'Italia questi luoghi veramente molto belli e consiglio veramente a tutti di ritornare in Calabria».