Continua la campagna di informazione promossa, nelle scuole della Piana reggina, dall’Autorità di sistema portuale per rimuovere la separazione storica tra lo scalo di Gioia Tauro e il territorio. Cogliere le opportunità che vengono dal mare per poter restare a lavorare nella propria terra. È puntando su questo ambizioso assunto che l’Istituto scolastico Nicola Pizi di Palmi ha aperto le sue porte al presidente dell’Autorità del Sistema portuale, ammiraglio Andrea Agostinelli, offrendo ai maturandi delle classi quinte la possibilità di scoprire storia e segreti del porto di Gioia Tauro.

L’incontro alla presenza del sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, e del medico Usmaf del Porto di Gioia Tauro, Giuseppe Zampogna - è stato introdotto dalla dirigente scolastica, Maria Domenica Mallamaci. «Finiti gli esami – ha spiegato quest’ultima - molti studenti cominceranno a guardarsi intorno, in cerca di prospettive di lavoro e il porto di Gioia Tauro rappresenta indubbiamente un’eccellenza che però movimenta merci destinate ad altri territori. Mi chiedo, invece, se un’opera di riqualificazione in chiave turistica e di valorizzazione delle specificità agroalimentari delle zone limitrofe non permetterebbe a molti nostri giovani di restare a lavorare nella propria terra».

È quindi toccato al presidente Agostinelli salire in cattedra annunciando, l’avvenuta assegnazione dei lavori per il porto di Taureana: «Ci abbiamo messo quattro anni per colpa di una burocrazia asfissiante».

Agostinelli ha quindi presentato agli studenti caratteristiche tecniche ed economiche dello scalo, lasciandosi andare anche a ricordi non proprio felici: «Sei anni fa si prospettavano 400 licenziamenti e il porto era in una crisi che sembrava irreversibile. È stato difficilissimo risollevarne le sorti ma grazie ad un piano di risanamento pubblico e privato ce l’abbiamo fatta». Il presidente Agostinelli ha infine annunciato una prossima visita al porto del Fai, Fondo ambiente italiano.