Nei giorni scorsi l'area grecanica della Calabria ha ospitato un importante convegno internazionale dal titolo "Modern Greek Dialects and Linguistic Theory”. L’evento itinerante si è svolto tra i pittoreschi borghi di Bova, Gallicianò e Roghudi.

L'evento ha richiamato linguisti, filologi e studiosi da tutto il mondo, riuniti per discutere e approfondire le peculiarità del grecanico, l'antica lingua greca ancora parlata in alcune zone della Calabria meridionale. Il convegno è stato organizzato in collaborazione tra l'Università della Calabria e diverse istituzioni accademiche internazionali. La scelta di queste location non è stata casuale: ha permesso ai partecipanti di immergersi completamente nel contesto linguistico e culturale oggetto di studio, offrendo un'esperienza unica di ricerca sul campo.

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Tre giornate, intense e ricche di stimoli. La prima sessione si è aperta con una panoramica storica sul grecanico, tracciandone l'evoluzione dal greco bizantino fino ai giorni nostri. Particolare attenzione è stata dedicata ai fenomeni di contatto linguistico con l'italiano e i dialetti calabresi, che hanno influenzato lo sviluppo di questa varietà linguistica nel corso dei secoli.

Un momento di grande interesse è stato il dibattito sulla classificazione del grecanico all'interno del panorama delle lingue elleniche. Alcuni studiosi hanno sostenuto la tesi che lo considera un dialetto del greco moderno, mentre altri hanno argomentato a favore del suo status di lingua autonoma, seppur strettamente imparentata con il greco. Questa discussione ha messo in luce la complessità delle questioni di tassonomia linguistica, soprattutto quando si tratta di varietà minoritarie con una lunga storia di isolamento.

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La seconda giornata è stata dedicata all'analisi delle strutture grammaticali del grecanico. Sono state presentate ricerche innovative sulla morfologia verbale, sulla sintassi e sul sistema fonologico di questa lingua. Un'attenzione particolare è stata riservata ai fenomeni di conservazione linguistica, che hanno permesso al grecanico di mantenere alcuni tratti arcaici del greco antico, persi nelle varietà moderne parlate in Grecia. Uno dei momenti più apprezzati è stato l'incontro con alcuni parlanti nativi di grecanico, che hanno condiviso le loro esperienze e hanno partecipato a sessioni di registrazione audio per arricchire il corpus linguistico a disposizione dei ricercatori. Questo contatto diretto ha permesso agli studiosi di osservare la lingua nel suo contesto d'uso quotidiano, offrendo spunti preziosi per future ricerche.

La terza e ultima giornata si è concentrata sulle sfide legate alla preservazione e alla rivitalizzazione del grecanico. Sono stati presentati progetti di documentazione linguistica, iniziative educative nelle scuole locali e programmi di promozione culturale. Un'ampia discussione è stata dedicata all'impatto delle nuove tecnologie sulla trasmissione intergenerazionale della lingua.