VIDEO | La terza edizione della kermesse cinematografica itinerante Fuori campo si è conclusa a Monasterace, viaggio tra le bellezza di un territorio in cui il tempo pare essersi fermato
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La terza edizione della kermesse cinematografica itinerante Fuori campo ha regalato al suo pubblico un’ultima immersiva esperienza all’interno della quinta tappa di un percorso volto ad indagare il patrimonio storico-culturale calabrese attraverso l’occhio della settima arte. La rassegna ideata da Rete Cinema Calabria ha infatti voluto mettere in primo piano il territorio e così, cinque spettacolari location senza tempo, si sono mostrate e sono state raccontate ai visitatori in modo da creare una connessione che, partendo dallo “sguardo archeologico” sul passato, ha fornito uno stimolo per guardare al futuro con una più grande consapevolezza identitaria.
Dopo le tappe ai parchi archeologici di Locri, Scolacium, Sibari e Capo Colonna, Fuori campo ha acceso i riflettori e la cinepresa su Monasterace in una giornata ricca di appuntamenti cominciata a due passi dal mare dove, nel cuore del parco archeologico dell’Antica Kaulon, Francesco A. Cuteri, archeologo e docente dell’Accademia Belle Arti di Catanzaro ha incantato i presenti descrivendo nel dettaglio la scoperta di cui è stato artefice nel 2012, un mosaico di età ellenistica considerato al momento il più grande e articolato della Magna Grecia.
«È un luogo fortemente simbolico e importante - ha affermato Cuteri - l’edificio termale ospita la sala dei mosaici con il drago, il delfino e l’ippocampo, creature che nell’antichità svolgevano un ruolo particolare e quel ruolo noi lo vogliamo raccontare perché crediamo sia un messaggio attuale che ci arriva da lontano».
Dal Parco Archeologico ci si è spostati per una visita della biblioteca Agafray, a cura dell’associazione Agafray. Una piccola realtà nata con l’obiettivo di non disperdere il patrimonio di libri e documenti circa la storia della Calabria e dell’ebraismo nella regione, patrimonio raccolto nel corso della sua vita da Agazio Flaiano Fraietta.
Il resto della serata si è svolto all’interno dell’imponente struttura del castello medievale di Monasterace, dove si è potuto assistere ad alcune proiezioni, a cominciare da quella del video-racconto sul Parco Archeologico di Kaulon realizzato da Luigi Simone Veneziano di Rete Cinema Calabria. Una delle peculiarità del festival Fuori campo è stata proprio la realizzazione di un video-racconto per ognuna delle cinque tappe raggiunte nel corso della manifestazione.
È seguita poi la proiezione del cortometraggio “U Figghiu” di Saverio Tavano, lavoro vincitore di vari premi nazionali tra cui Corto Dorico premio Acec, miglior corto nazionale al Fernando di Leo Film Festival, miglior corto Calabria al Calabria Movie e allo Stretto Film Festival.
«La Calabria è un set a cielo aperto, il modo migliore per valorizzare questo territorio tramite il cinema è quello di raccogliere le tantissime storie che ancora sono rimaste nascoste al mondo cinematografico, per poi svilupparle e poterle girare qui. La Calabria Film Commission sta investendo tantissimo in questi progetti, quindi ci sono tutte le potenzialità per fare qualcosa di importante» così si è espresso il regista Tavano ai nostri microfoni sul fare cinema in Calabria.
Il sipario sulla terza edizione di Fuori campo si è abbassato soltanto dopo la proiezione di “Ennio”, documentario biografico di Giuseppe Tornatore sulla figura del grande maestro Morricone.
La rassegna è stata finanziata dal MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Fondazione Calabria Film Commission attraverso l’Avviso pubblico per il sostegno alla realizzazione di festival e rassegne cinematografiche e audiovisive in Calabria 2022, e realizzato grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura - Direzione regionale Musei Calabria, RAM Film Festival, Calabria Movie International Short Film Festival e le Direzioni dei Musei e Parchi coinvolti.