Un gruppo di studenti della facoltà di Architettura dell’università di Varsavia è arrivato in questi giorni a Scalea per condurre uno studio sul centro storico della cittadina altotirrenica. «Questo è un progetto realizzato con l’aiuto della tecnologia moderna – ci dice uno degli studenti, Mikolaj Gomolka -. Consiste in uno studio completo del potenziale del centro storico di Scalea attraverso una catalogazione. Per due settimane i nostri studenti mapperanno il territorio. Tutto nasce dall’amore per questa città». Al loro arrivo, gli studenti sono stati accolti dal sindaco Giacomo Perrotta e dalla sua vice, Annalisa Alfano, nella biblioteca comunale di piazza De Palma.

Le origini del progetto

Christopher e sua moglie sono due architetti polacchi che da sedici anni hanno scelto di vivere proprio nel centro storico di Scalea, dopo essere rimasti folgorati dalla sua bellezza. Ai due coniugi è quindi venuta l’idea di uno studio approfondito del territorio e ne hanno parlato con l’università di Varsavia, con cui sono in costante contatto. Tale progetto, subito sposato dall’ateneo polacco, è stato discusso e concretizzato durante un recente viaggio della vicesindaca di Scalea in Polonia, dove si era recata per una visita a Wladyslawowo, la città con cui negli anni scorsi è stato stipulato un gemellaggio. «In occasione della mia visita istituzionale – ha detto Alfano -, ho avuto modo di visitare anche Varsavia e incontrare Christopher, che mi ha raccontato di questa sua idea. Ebbene, ora questo progetto si sta realizzando, questi studenti per due settimane visiteranno il nostro centro storico e avranno modo di studiare questa nostra meravigliosa realtà».

La soddisfazione del sindaco

«Con questo progetto – ha detto il primo cittadino, Giacomo Perrotta - rinsaldiamo il legame tra Italia e Polonia, in questo caso tra Scalea e l'università di Varsavia. In questo percorso i ragazzi sono accompagnati dai docenti e dai due architetti polacchi che hanno acquistato una casa qui nel centro storico. Scalea ha bisogno di questo, ha bisogno di andare fuori dai propri confini geografici, di arrivare in Polonia. Lì c'è già un terreno fertile grazie al gemellaggio con la città di Wladyslawowo, che sta andando avanti e sta portando più frutti di quelli che probabilmente speravamo all'inizio. Alla fine, questo studio sarà condiviso e reso pubblico».