1989-2019. Sono trascorsi trent'anni da quando le Nazioni Unite stabilirono che bambini e ragazzi di tutto il mondo hanno diritto al nome, al gioco, allo studio e ad esprimersi, diritti che nessuno può e deve togliere loro. Purtroppo ancora molto è necessario fare per tutelare questi diritti, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione. In Calabria, L’Unicef ha celebrato l'anniversario della Convenzione internazionale con un incontro a Catanzaro, nella sala del Tricolore della Prefettura, in cui sono state  evidenziate le gravi carenze e criticità che vivono i bambini in diversi Paesi. 

 «In tutto il mondo – ha spiegato Annamaria Fonti Iembo, presidente regionale Unicef - sono 760 milioni i bambini che hanno bisogno di assistenza, di cure mediche, di cibo e di una istruzione». la Iembo si è soffermata anche sul tema della cittadinanza italiana ai bambini stranieri: «L’Unicef da tempo ha fatto un atto provocatorio – ha detto la Iembo - dando la cittadinanza onoraria a bambini stranieri nati in Italia e questa mattina, anche il sindaco di Gasperina (Cz), ha fatto la stessa cosa con due bambini nati nel suo comune». All’evento, in collaborazione con Prefettura, Comune e Usr Calabria, hanno preso parte alcuni studenti degli istituti superiori “DeNobili” di Catanzaro e “Ferrari” di Chiaravalle. Ma anche tanti universitari ed esperti in materia.

 

Le testimonianze

Di particolare interesse, le testimonianze di tre giovani volontarie Unicef da poco rientrate da una missione umanitaria in Malawi dove hanno trascorso 8 mesi, a stretto contatto con i bambini di un piccolo villaggio. 

«Il nostro intervento è stato nel campo educativo – ha spiegato Federica Caporale, volontaria Unicef di Catanzaro – perché le scuole dell’infanzia in Malawi non sono riconosciute dal Governo. L’esperienza con i bambini è stata straordinaria. Dopo aver superato i primi problemi relativi alla mancanza di acqua e luce, siamo riusciti ad ambientarci ed oggi posso dire che è cambiata completamente la prospettiva della mia vita». 

«I bambini in Malawi - ha spiegato Egle Maseviciute, volontaria Unicef della Lituania - hanno davvero poco e la cosa impressionante è che apprezzano tutto quel poco che hanno». 

«Non hanno nulla – ha detto Federica Montagna, volontaria Unicef di Roma - non hanno libri, matite e a volte non vi è neanche la scuola. Per me è stato sconvolgente vedere con i miei occhi questa realtà».