Tre momenti diversi, con un unico filo conduttore, perché «La legalità mette radici» grazie alla mattinata voluta dall’istituto comprensivo Paolo VI-Campanella e dall’amministrazione comunale di Gioia Tauro. Con la partecipazione anche di don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, e del sottosegretario Dalila Nesci prima l’inaugurazione della Casa della Musica, poi il concerto degli studenti e, infine, la messa a dimora di 3 alberi – intitolati alla memoria di altrettanti bambini vittime di ‘ndrangheta – nel cortile di una scuola che sorge nel quartiere dove vivono i rom.

Per il taglio del nastro della nuova struttura, il sindaco Aldo Alessio ha aggiunto al valore socializzante della proposta funzionale ricevuta dalla scuola, anche il significato del simbolo. «Si tratta di una struttura – ha detto a proposito dell’ex Urban Center – per anni abbandonata e vandalizzata, per via di una pianificazione che lascia a metà le cose». “La casa”, nata da una proposta della scuola di cui è reggente Mariarosaria Russo, consentirà la formazione musicale ma metterà a disposizione del plesso che sorge di fronte – nella piazza principale della città del porto – anche di una serie di aule in più.

«Non bisogna mai pensare che la scuola sia immobile – ha detto don Ciotti rivolto ai ragazzi impegnati in una performance musicale tra le navate del duomo – ci sono servizi nuovi che vi vengono offerti, perché le istituzioni, come diceva Giovanni Falcone, sono sacre al di là di chi le guida: tocca a noi difendere la sacralità delle istituzioni».

Nel plesso della scuola per l’infanzia di via Asmara, infine, presenti anche i sindaci Giovanni Papasso e Andrea Tripodi, la piantumazione degli alberi dedicati alle vittime Michelangelo Tripodi, Nicola Campolongo e Domenico Gabriele, tre adolescenti di San Ferdinando, Cassano allo Jonio e Crotone.