Una rassegna unica tra cimeli e opere d’arte al castello aragonese esplora l’ascesa e il declino del condottiero che lottò per l’Indipendenza italiana, dalla gloria alla tragica fine
Tutti gli articoli di Cultura
«Questa mostra consegna le tracce per ricostruire una figura ammirevole da più punti di vista, perché abbiamo a che fare con il più grande condottiero di armate a cavallo di storia moderna e di tutti i tempi». Così lo storico Saverio di Bella introduce la mostra iconografica dal titolo “Gioacchino Murat. L’eroe e l’immaginario romantico”. Rassegna che, sottolinea di Bella, «punta a riscrivere la storia del Risorgimento raccontata sui libri attraverso i documenti che ne ripercorrono le reali tappe».
L’evento, senza precedenti a livello nazionale ed internazionale, si lega infatti alla rivoluzionaria tesi storiografica portata avanti dallo stesso professor Di Bella secondo cui fu proprio il re di Napoli Gioacchino Murat il promotore della I guerra di Indipendenzaattraverso la dichiarazione di guerra all’Austria e con il proclama di Rimini del 1815, precedendo così Carlo Alberto di Savoia di più di 30 anni.