In Sila l’esperimento storico di un secolo fa a caccia di raggi cosmici

Saranno cinque gli istituti scolastici calabresi protagonisti di un progeto che cercherà di replicare la misurazione dei raggi cosmici nel lago Arvo eseguita nel 1911 da Domenico Pacini. Ecco chi parteciperà 

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di Redazione
16 dicembre 2019
16:44

Una bella pagina di didattica e ricerca sta per essere scritta, in Calabria: testimoni silenziose ma suggestive, le sponde del lago Arvo, teatro di un esperimento in materia raggi cosmici, il Calabrian MoCriL (Measurement of Cosmic Rays in Lake) che replica quello eseguito da Domenico Pacini nel 1911. «L’obiettivo è quello di ripetere lo storico esperimento dal Pacini sull’origine dei raggi cosmici, ovvero misurarne il flusso a profondità diverse, tra 0 e 5 metri sotto la superficie di un bacino idrico. L’iniziativa prenderà il via in primavera nelle acque del bacino dell’Arvo, nella Sila cosentina, e vedrà la collaborazione di Sezione Infn di Cosenza (Istituto Nazione di Fisica Nucleare), Università della Calabria, liceo scientifico Patrizi di Cariati, liceo scientifico Valentini di Castrolibero, liceo scientifico Fermi di Catanzaro, Itg-Iti di Vibo Valentia, liceo scientifico Volta di Reggio Calabria. Coordinerà i lavori il prof. Marco Schioppa, professore Aassociato Unical e responsabile locale Infn per l’osservazione dei raggi cosmici.

 


Le scuole

Ciascuna delle 5 scuole partecipanti dovrà assemblare e calibrare una stazione di osservazione, composta da un contatore di particelle ionizzanti e da una scheda di acquisizione. Quest’ultima, progettata dall’INFN di Roma1 (denominata ArduSipm), acquisisce l’istante in cui una particella ionizzante attraversa il materiale sensibile del contatore e lo memorizza in una memoria locale. La scheda, alimentata da una power bank, è inserita in un contenitore ermetico collegato ad una boa galleggiante. Le 5 stazioni per raggi cosmici saranno immerse in acqua a differenti profondità ed acquisiranno dati per circa 12 ore. I contenitori saranno poi recuperati e le 5 memorie trasferite su un PC per svolgere l’analisi dati e confrontare i risultati con le conclusioni di Pacini.

 

Un contatore... per raggi cosmici

«Gli studenti, in una prima fase, lavoreranno con il contatore per raggi cosmici ed il software di acquisizione dati in laboratorio - ha dichiarato il prof. Giuseppe Fiamingo, docente di fisica vibonese, impegnato tra la scuola ed il Cern, che avrà il compito di guidare gli studenti della sua provincia - . Avranno modo di scoprire il comportamento aleatorio della radiazione naturale e a trattare statisticamente i dati che raccoglieranno. La seconda fase prevede l’inserimento della stazione nel contenitore ermetico, e l’effettuazione di misure a secco e in una bacinella, comprendo il contenitore con 20cm d’acqua. I dati saranno poi analizzati e commentati con i gruppi delle restanti scuole. In primavera, le 5 stazioni saranno portate al lago, messe in funzione a riva ed attivate, in modo da poter acquisire dati per un’ora. Questi saranno trasferiti su PC per la verifica finale e per la misura a quota zero. Quindi, le stazioni verranno immerse in acqua, ciascuna ad una determinata profondità, per coprire 5 valori diversi». La Dirigente dell’ITG-ITI Maria Gramendola, referente per l’istituto ITG -ITI di Vibo, ha commentato: «l’evento offre ai ragazzi la possibilità di avvicinarsi al mondo della ricerca: e rappresenta un grande riconoscimento in contesti nazionali ed internazionali. La scuola si propone, così, come luogo privilegiato per la valorizzazione del territorio».

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