Giornalista di lungo corso, ha collaborato con Sergio Zavoli e ha guidato Gente, uno dei principali settimanali italiani. Noto al grande pubblico per i suoi libri sul Mezzogiorno (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Fa' quel che devi, accada quel che può». Basterebbero queste parole, incastonate nel suo blog, Terroni, per descrivere al meglio la figura di Pino Aprile, nuovo direttore delle testate LaC News24 e LaCNews24.it.
Giornalista di lungo corso, saggista di successo con centinaia di migliaia di copie vendute e istrionico opinion leader, punto di riferimento di chi crede nel riscatto autentico del Mezzogiorno.
La carriera giornalistica
A vent’anni era già cronista alla Gazzetta del Mezzogiorno. Ha lavorato in Rai al settimanale di approfondimento del Tg1, TV7, e con Sergio Zavoli, nell’inchiesta a puntate Viaggio nel Sud; è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente; velista, ha diretto il mensile Fare Vela.
La professione lo ha portato ovunque nel mondo e gli ha fatto incontrare i grandi del Novecento. Fu il primo a intervistare in carcere Alì Agca, l’attentatore di papa Giovanni Paolo II; l’unico a realizzare un reportage nell’allora impenetrabile Albania di Enver Hoxha; l’unico anche ad intervistare Nicu Ceausescu dopo la rivoluzione rumena; raggiunse i khmer rossi nella giungla cambogiana, quando non si sapeva più se fossero stati o no sterminati e in Germania il 9 novembre 1989 raccontò la caduta del muro di Berlino.
L'attività di saggista
Il grande pubblico lo conosce soprattutto per la sua attività di saggista, per la quale è considerato il meridionalista più celebre dello Stivale, grazie ai suoi libri. Il primo, Elogio dell’imbecille, nel 1997, sui meccanismi di moltiplicazione della stupidità, è stato a lungo best seller in Spagna, mentre in Giappone la prima edizione fu pensata per i manager delle multinazionali; poi, Elogio dell’errore e Il trionfo dell’apparenza; e ancora, tre libri di mare e vela: Il mare minore, A mari estremi, Mare uomini e passioni.
Il successo di Terroni
Poi, nel 2010, il libro forse più noto, Terroni, rilettura non fiabesca dell’Unità d’Italia e della Questione meridionale, che ha fatto registrare tirature record, con centinaia di ristampe, decine di premi e dopo quasi dieci anni resta fra i 100 titoli più venduti, pur avendo superato da tempo il mezzo milione di copie. Un’onda lunga sulla quale hanno veleggiato con il vento in poppa anche i libri successivi: Giù al Sud ne ha quasi replicato il successo e l’aggiunta di Mai più terroni, Il Sud puzza, Terroni ‘ndernescional, Carnefici, Attenti al Sud (con Maurizio de Giovanni, Mimmo Gangemi e Raffaele Nigro). Con L’Italia è finita porta a maturazione un’analisi della malaunità del Paese esposta ininterrottamente per circa dieci anni, nelle sue diverse manifestazioni (economia, politica, società, cultura, narrazione storica).
Il format su Rinascita Scott
E poi l’attivismo politico, con la creazione del Movimento 24 agosto per l’equità territoriale, nato per combattere il divario socio-economico tra Nord e Sud Italia.
Dal 23 aprile scorso, inoltre Pino Aprile è anche un volto di LaC: accanto a Pietro Comito conduce infatti Rinascita Scott - il maxiprocesso alla ‘ndrangheta, il format di approfondimento sul più grande processo contro le mafie dopo quello di Palermo degli anni ’80.