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“Della morte non puoi parlare, o della gioia” di Alessandro Chidichimo: sinfonia di una perdita

Il nuovo libro dell'autore cosentino, è una riflessione profonda su temi universali condotta attraverso l'uso di un linguaggio emotivamente folgorante 

 

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di Alessia Principe
25 giugno 2024
12:00

Alessandro Chidichimo, raffinato autore originario di Cosenza, ha appena dato alle stampe il suo libro "Della morte non puoi parlare, o della gioia" per i tipi di Editions Dasein (con rilettura di Elena Giorgiana Mirabelli), con cui aveva già pubblicato "Tu, Toi", nel 2021. Nell'opera la lingua  diventa un combustibile emotivo, altamente infiammabile, acceso dal suono delle parole scelte per arrivare allo spirito, prima che alla mente. Come la parola chagrin (dolore) che nei versi dell'autore viene rigirata tra le dita, con curiosità autoptica, per osservarne le anatomiche sfaccettature alla luce del sole e capirne così la composizione e il senso, magari anche il fine («lo chagrin non è la tristezza che scompare. Questa forma intermedia tra dolore e tristezza, persiste. Non è una cosa che passa come il freddo che ti copri o il caldo che ti metti all’ombra o accendi l’aria condizionata»).


Il libro prende avvio da un evento luttuoso e la perdita ne è il motore, ma non la sola essenza. L'uso di una forma sintattica quasi "sinfonica" accompagna con efficacia l'ossessione dell'io narrante che si mescola all'amore, alla paura della morte e al tentativo di ricomposizione delle crepe, analizzando le diramazioni di una frattura per trovare una coerenza, una forma e una spiegazione al dispiacere rendendolo così sopportabile. «Quando scrivo, la mia attenzione va al suono in primo luogo - ha spiegato l'autore - che è l'unica cosa che mi interessa davvero, il contenuto è succedaneo». La memoria è centrale («L’odorato è la memoria più lunga che abbiamo») e le incursioni veloci tra il ricordo e il presente, rendono i concetti fulminei e persistenti.

I morti si chiamano come da barche lontane.

Il fermento culturale nella Svizzera "romanza"

La pubblicazione di "Della morte non puoi parlare, o della gioia" si colloca all'interno del contesto culturale della Svizzera romanza che culla nel suo ventre diverse realtà editoriali preziose. Le Editions Dasein sono note per la loro attenzione ai dettagli di volumi che sono vere e proprie opere d'arte. Ogni libro, dalla copertina alla mise en page, è curato nei minimi particolari, regalando ai lettori anche un intenso piacere estetico.

L'autore

Oltre alla sua attività di scrittore, Alessandro Chidichimo è un ricercatore nel campo delle scienze del linguaggio e della filologia dei manoscritti. Ha poi lavorato su figure importanti come Ferdinand de Saussure, Charles Bally, Albert Ch. Sechehaye e Serge Karcevski, contribuendo alla comprensione della linguistica moderna.

Nel 2021, ha pubblicato "Tu, Toi" sempre per le Editions Dasein. La carriera di Chidichimo non si limita però alla letteratura. La sua specializzazione nella ricerca scientifica si concentra sulle scienze del linguaggio e sulla filologia dei manoscritti della scuola ginevrina di linguistica. Tra i suoi lavori più significativi, spicca la tesi di dottorato "Il manoscritto saussuriano De l'essence double du langage", che gli ha valso il Prix Bally nel 2012.

Oltre al suo lavoro accademico, Alessandro Chidichimo vanta un decennio di esperienza nel giornalismo e nella comunicazione, con centinaia di articoli pubblicati. Nel 2015, è riuscito a finanziare la sua ricerca tramite un crowdfunding, uno dei primi casi al mondo in questo ambito, dimostrando innovazione e intraprendenza.

Attualmente, l'autore insegna scrittura per il web all'Università di Ginevra e collabora come collaboratore scientifico all'Institut Confucius di Ginevra. Qui, lavora su un sistema contro la disinformazione, dimostrando il suo impegno nel combattere le fake news e promuovere la verità dei fatti.

Giornalista
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