VIDEO | Il rito risalente al '600 sopravvive grazie all'impegno dei ragazzi del posto. L'appuntamento religioso richiama fedeli da ogni angolo della regione
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Si sono messi a lavoro subito dopo le festività natalizie i giovani davolesi che ogni giorno si ritrovano in un piccolo laboratorio nel cuore del centro storico di Davoli per preparare i circa 5000 lumini che la notte del venerdì santo illumineranno i 70 abeti portati in spalla da altrettanti fedeli in segno di fede e devozione per la tradizionale processione della Naca. Un appuntamento che richiama fedeli da tutta la regione incuriositi da un rito tanto antico quanto originale che affonda le sue radici nel '600 e che continua a vivere grazie ai ragazzi del posto.
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L'impegno dei volontari
«Veniamo qua il pomeriggio e diamo una mano per portare avanti una tradizione che abbiamo avuto sempre a cuore nel nostro paese – raccontano i volontari Francesco, Fabio e Alessio –, Cerchiamo di fare del nostro meglio e di collaborare, quindi oltre a fare qualcosa di utile per la comunità, è anche un modo per trascorrere del tempo senza stare attaccati alla tecnologia. Invitiamo tutti a venire a Davoli, le nostre porte sono sempre aperte».
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I giovani e la tradizione
Dunque un evento al quale la comunità davolese è particolarmente legata, in mostra nel 2019 a Matera, allora capitale della cultura, che continua ad attirare la curiosità di gruppi di studenti che vengono accolti nel laboratorio dai giovani volontari, coordinati da Evelino Ranieri, e coinvolti nella realizzazione delle lanterne. «Va fatta una nota di merito ai ragazzi che stanno diventando sempre più protagonisti – sottolinea Evelino – si stanno impegnando davvero tanto. Durante il periodo della preparazione, oltre ad accogliere gli studenti in laboratorio, come avviene ormai da tempo, siamo anche andati nelle scuole di Davoli e Soverato per far conoscere sempre di più questa nostra bellissima tradizione».