Partire per una destinazione sconosciuta, innamorarsi perdutamente di un luogo al punto da non voler tornare più, e decidere di ricominciare da zero: l’inizio di una vita nuova. È la storia di Teresa Rocha di Sousa, artista di origini brasiliane che in Calabria ha trovato, finalmente, il suo posto felice.

«Quando sono venuta qui per la prima volta, quasi dieci anni fa, già vivevo in Italia dal 1997» racconta ai microfoni di Grecanica News. «Sono venuta qui per una vacanza, ma una volta arrivata… non sarei più andata via. Mi emoziono ancora nel raccontarlo. All’epoca, ancora non lavoravo la ceramica come faccio adesso. Ma venendo qui ho trovato il lavoro, l’accoglienza, tutto quello che non ero più abituata ad avere dal mio Paese, venendo dal Brasile».

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Conquistata dalla bellezza pura e sorprendente del paesaggio circostante, dall’accoglienza calorosa e dalla tranquillità infusa dal luogo, Teresa ha voluto affidare il futuro al suo cuore e al suo sentire, decidendo di trasferirsi a Caldara, frazione di Reggio Calabria, terra dal fascino senza tempo. È qui che trascorre le sue giornate dedicandosi a una pratica artigianale antica: la lavorazione della ceramica. Un’attività che svolge con minuziosa attenzione per i materiali e i metodi impiegati nei processi di produzione che richiedono molteplici passaggi, pazienza e maestria. Un perfetto connubio di arte e scienza.

«Dipingo sul terzo fuoco, sulla porcellana, realizzo le lastre, e anche dei pezzi in ceramica, faccio tutto a mano», spiega l’artista. «Ovviamente uso dei colori specifici per i vari tipi di cottura, adatti alle alte temperature necessarie».

Dalle parole di Teresa emerge nitidamente tutta la sua esperienza e una notevole competenza tecnica. Ma la particolarità del suo lavoro risiede soprattutto nella grande cura per i dettagli e nella creatività delle sue decorazioni dipinte a mano, che realizza con sincera passione e dedizione. Come se volesse, attraverso le opere che realizza, rispecchiare, ricambiare tutto l’amore che sente e percepisce intorno a sé: l’amore per una terra a lei così cara e vicina al suo Brasile, che da quasi dieci anni, ha scelto di chiamare “casa”.