VIDEO | Fondatore nel capoluogo piemontese della Torre di Abele, è rimasto stregato dalla nostra regione tanto da volerle rendere omaggio in due volumi che ripercorrono i suoi viaggi quaggiù
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La Calabria è una regione che una volta scoperta lascia un segno indelebile nell'animo di chi la vive, così è stato per il libraio e scrittore Rocco Pinto, fondatore della libreria di Torino La Torre di Abele, scrigno di libri ma soprattutto storie, a partire dalla sua genesi di cui porta il nome.
Tra montagne e coste, borghi arroccati e città sul mare, l’incontro con questa terra è un colpo di fulmine. La vista delle acque cristalline che bagnano le spiagge d il fascino misterioso dell’Aspromonte e il silenzio antico di molteplici borghi lo catturano fin da subito. Ma non è solo la bellezza del paesaggio a stregarlo, è il profondo senso di identità e appartenenza che ogni calabrese sembra portare con sé.
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Non ha voluto solo viverla ma anche raccontarla e soprattutto promuoverla grazie alla convinzione che la cultura sia uno degli strumenti più potenti per mantenere vive le identità locali. Possiamo trovare il racconto di questi viaggi e luoghi in due suoi libri “Fuori catalogo, storie di libri e librerie" e “Viaggi di carta".
A conquistarlo è stata soprattutto Brancaleone, parte dell’area grecanica, culla di una minoranza linguistica a lui a cuore così come quella valdese in Val di Germanasca, per la quale scrive una rassegna. Ha da sempre organizzato rassegne, eventi culturali, presentazioni di libri. Ha fiducia nei giovani, in un futuro in cui la lettura diventi il pane quotidiano, ricchezza dell’anima, rifugio e svago nonostante la frenesia della quotidianità.