Si pensa alla realizzazione di un Parco Rupestre a Corigliano Rossano. È stato posto in essere un intervento di riqualificazione delle Grotte di Sant’Anna e Penta, nel centro storico dell’area urbana di Rossano voluto dall’associazione Rossano Recupera, dell’amministrazione comunale, finanziato dalla società Ecoross in ottemperanza a quanto contenuto nelle proposte migliorative inserite dall’azienda nell’ambito del Servizio integrativo di Igiene Urbana.

L’attività svolta è stata incentrata sul recupero e la valorizzazione dei siti e il ripristino del prezioso patrimonio rupestre pienamente fruibile alla cittadinanza e ai turisti, contribuendo a migliorare il livello di decoro urbano. La via medievale nasceva proprio dal Torrente Colagnati e permetteva di proseguire verso la valle per poi risalire sulle montagne, grazie a un antico ponte ormai inesistente. L’obiettivo è quello di rinnovare, preservare e raccontare una pagina importante nella storia medioevale calabrese.

Sono queste alcune delle motivazioni che hanno mosso l’Associazione Rossano Recupera a investire nel restauro delle grotte di Pente e Sant’Anna, già segnalate fin dal Basso Medioevo – intorno al VI-VII secolo D.C – nel centro storico dell’Area Urbana di Rossano interventi di recupero e conservazione delle grotte nella loro integrità originaria, facilitandone il percorso e valutando anche l’idea di realizzare un’illuminazione e segnaletica nell’area circostante. Il Parco Rupestre della Graecia che si sta già disegnando, del quale faranno parte non solo il gruppo di grotte di Porta Pente e Sant’Anna, ma anche le oltre trenta grotte che si contano e che sono distribuite lungo la stessa fascia, donerà fascino e futuro al patrimonio culturale del territorio, grazie alla manutenzione di memorie da conservare nel tempo. Nel corso degli anni alcune grotte sono state occupate abusivamente: «Abbiamo registrato due atteggiamenti, riferisce il vice presidente dell’associazione Rossano Recupera Tonino Caracciolo, uno molto positivo ossia di cittadini che quando hanno visto i lavori hanno spontaneamente fornito le chiavi delle grotte in loro possesso. Altri esercitano resistenze, continua Caracciolo, ma c’è poco da resistere quando si tratta di suolo pubblico o di aree demaniali». Tra i prossimi obiettivi di Rossano Recupero il recupero della Porta dell’Acqua su corso Garibaldi e l’allestimento di un Museo della Memoria (attualmente ha in dotazione 300 manufatti). E, infine, i locali di Villa Labonia da destinare come Casa delle Associazioni