Paese che vai, usanze che trovi. A Natale chi porta i regali ai bimbi buoni?

Babbo Natale, Gesù Bambino, i Re magi. E poi ancora Nonno gelo, la Befana, Santa Lucia e San Basilio. Dall’Italia al mondo, ciascun paese mantiene la propria tradizione in occasione delle festività legate al 25 dicembre

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di Giusy D'Angelo
15 dicembre 2018
11:54
Babbo Natale
Babbo Natale

È il momento più atteso dell’anno. Le case si vestono a festa e,  tra le luci colorate, le famiglie si riuniscono per trascorrere insieme giornate di spensieratezza. Ma c’è un’attesa ancora più dolce che esplode con la nascita di Gesù. Una festa nella festa per i bambini che, tradizionalmente, ricevono a Natale doni. Ogni paese ha la sua favola da raccontare, da Babbo Natale all’angelo, passando per i re magi e per la Befana. C’è infatti un filo rosso che collega latitudini lontane, che avvicina ed entusiasma. Lo scambio dei regali, la speranza, il dare e ricevere amore. Tradizioni e culture diverse si incontrano nel giorno di Natale.

Babbo Natale

È sicuramente il personaggio connesso alle festività natalizie più conosciuto al mondo. Unisce Vecchio e Nuovo Continente mantenendo caratteristiche differenti. In particolare, in Svezia troviamo “Jultomte” che in sella ad una slitta trainata da renne, parte dalla Lapponia la notte della vigilia, gettando doni davanti agli usci delle case. Lo accompagnano i “Julenissen”, dei piccoli folletti provenienti dal folklore popolare. Con una sola renna, invece, fa visita ai piccoli in Finlandia, “Joulupukki”. Santa Claus è il nome con cui viene identificato Babbo Natale negli Stati Uniti e nella Gran Bretagna. Nella sua missione di consegna-doni, viene aiutato da un team di folletti vestiti di verde.



Singolari, le tradizioni in Cecoslovacchia. Oltre Babbo Natale, giungono ad interrogare i bimbi sulle condotte un diavolo con gli zoccoli e un angelo. Mentre il diavolo lascia carbone ai cattivi, l’angelo provvede a premiare i buoni. In Danimarca, sono gli stessi bambini a vestirsi come folletti, giocando e combinando innocue marachelle. In Russia, infine, regna protagonista Ded Moroz o Nonno gelo (foto dagospia) che passeggia sulla tradizionale slitta “troika”, condotta da tre cavalli e padroneggia le avversità del clima invernale. Il mito di Babbo Natale si collega alla storia di san Nicola, vissuto nel IV secolo, vescovo di Myra (odierna Turchia). Il santo avrebbe donato la dote a tre fanciulle per consentire loro di convolare a nozze e non finire per strada. Versione mantenuta in Polonia.  

 

Santa Lucia

Nelle zone settentrionali d’ Italia e anche nei paesi del Nord, come in Svezia (foto Meteoweb), a portare i doni è santa Lucia. Appare come una figura vestita di bianco con in testa delle candele sempre accese. In occasione del 13 dicembre, infatti, la giovane attraverserebbe le vie dei borghi portando giochi e dolciumi ai piccoli. Lucia visse al tempo delle persecuzioni cristiane a Siracusa e morì da martire. Venerata dalla Chiesa cattolica e ortodossa, viene considerata protettrice degli occhi che secondo la tradizione popolare le furono strappati con la forza.

 

Gesù Bambino

Il Natale cristiano, senza la sua nascita, non esisterebbe. In molte regioni d’Italia e d’Europa, è proprio lui, Gesù Bambino a portare i doni ai più piccoli. Anche in Calabria questa tradizione si è mantenuta per secoli. E non solo. Pare infatti che il Christkind o semplicemente Bambino Gesù, venga atteso con fede anche in Germania, Svizzera, Slovenia, Ungheria e Austria. Persino in Alto Adige. Lascia i doni sotto l’albero la notte della Vigilia di Natale.

I re magi

Dalla penisola iberica un’altra curiosa novità. Qui sono i re magi ad essere attesi con il loro prezioso carico di regali. Sono i “Los Reyes” e grandi e piccini, in vista dell’Epifania, usano scambiarsi dei pensieri. Sempre il 6 gennaio, in molte località vengono organizzate delle sfilate. Dai carri, i re magi elargiscono dolci e caramelle.

 

San Basilio

I bambini greci attendono con gioia il primo gennaio. La sera del primo dell’anno, infatti, a chi ha mantenuto un buon comportamento, è San Basilio ad offrire regali. Balli e canti per strada, concludono la festa.

 

La Befana

Non viaggia in prima classe come Babbo Natale e non viene aiutata da un esercito di folletti saltellanti. Ma, nel tempo, ha conquistato il cuore dei bambini con le sue “scarpe tutte rotte” e “Il cappello alla romana”. Con la sua scopa sorvola i cieli nella notte tra il 5 e 6 gennaio e lascia dolciumi ai buoni, carbone per i monelli. Secondo la tradizione cristiana, i magi, sopraggiunti a Betlemme bussarono alla porta di una vecchina per avere indicazioni sul luogo della nascita di Gesù. Ma l’anziana, indicato il cammino, si rifiutò di unirsi a loro, per poi pentirsene. Uscita di casa con un cesto di doni, quando si rese conto di non poter più raggiungere i magi, iniziò a distribuire regali ai bambini.

 

Giornalista
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