Uno spunto di riflessione sull’importanza di acquisire consapevolezza che la pace ed il rifiuto della violenza sono strumenti imprescindibili per la crescita di una comunità, fondata sul rispetto delle regole e sulla correttezza. Si è rinnovato anche quest’anno a Caulonia l’appuntamento con il premio Angelo Frammartino, dedicato alla memoria del giovane pacifista ucciso a Gerusalemme nel 2006 nell’ambito di un campo di volontariato internazionale a favore dei bambini vittime di Guerra. Il riconoscimento è stato conferito ad Antonio Nicaso, storico della criminalità organizzata e autore di best seller con il magistrato Nicola Gratteri, visibilmente emozionato davanti al pubblico della sua terra natìa.

 

«Tornare nel mio paese è sempre una grande emozione – racconta Nicaso, un onore associare il mio impegno e la ricerca che dedico allo studio della ‘ndrangheta ad un giovane morto per costruire un mondo migliore. Da qui per me è iniziato tutto, ed essere qui aiuta a capire meglio qualcosa di te e qualcosa delle tue radici». La vicenda di Angelo ha commosso l’Italia. Tanti gli attestati di stima ricevuti da amici e parenti fino alla medaglia d’oro al valor civile conferitagli alla memoria dal Presidente della Repubblica. Il Premio è stato anche occasione di incontro e di riflessione per i tanti giovani volontari che collaborano con la Fondazione che porta il suo nome.

«Sono passati 13 anni da quell’omicidio e il ricordo di Angelo è ancora vivo nella società civile in persone che non lo conoscevano neppure – rimarca Teresa Franco, anima della fondazione - Oggi esistono a Caulonia e Monterotondo delle realtà associative di attenzione alla cultura della pace, che ha bisogno di essere diffusa e tramandata continuamente attraverso l’impegno sul campo».