Il Ministero della Cultura ha disposto, in procedura di somma urgenza, l'esecuzione dei lavori per la protezione dei resti archeologici presenti su una porzione del ciglio della falesia di Capo Colonna a Crotone. L'intervento provvisionale - necessario e improcrastinabile a causa del violento nubifragio che si è abbattuto sul promontorio nel novembre 2020 - precede, è scritto in una nota, «quello più ampio e definitivo da eseguirsi a cura della Regione Calabria e prevede la messa in opera di massi, di varia grandezza, al fine di proteggere dall'erosione marina le pareti della falesia e i resti murari presenti in sommità ma anche il Santuario di S. Maria di Capo Colonna».

«Tali lavori – si fa poi rilevare - saranno anticipati da attività preventive di prospezione subacquea finalizzate alla tutela del patrimonio culturale sommerso, eventualmente presente sul fondale marino interessato dalla posa in opera dei massi e dalle lavorazioni ad essa attinenti». Le opere in somma urgenza sono state oggetto di concertazione tra gli uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura: Segretariato Generale, Direzione generale Sicurezza del Patrimonio culturale, Direzione generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, direzione generale Musei, segretariato regionale per la Calabria, Soprintendenza archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Direzione Regionale Musei Calabria d'intesa con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale - Nucleo Cosenza. Soggetto attuatore è il Segretariato regionale del MiC per la Calabria su disposizione di somma urgenza del Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone.

Le attività preventive di prospezione subacquea, programmate, con condizioni meteo-marine favorevoli, dal 15 al 18 marzo, saranno condotte dal funzionario archeologo subacqueo incaricato unitamente al Nucleo Carabinieri subacquei di Messina.