Dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, il cortometraggio “Calabria, terra mia”, scritto e diretto da Gabriele Muccino, sbarca anche sui social.

Calabria, la terra degli agrumi

L’opera, fortemente voluta dalla presidente della Regione Jole Santelli, scomparsa prematuramente il 15 ottobre scorso, vede come attori protagonisti, Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales. Al centro, la regione degli agrumi (clementina, cedro, bergamotto, limone di Rocca Imperiale), raccontata attraverso immagini suggestive. Un viaggio ricco di visioni e di esperienze sensoriali che segue la vicenda di un uomo (Bova) che accompagna per la prima volta la sua compagna spagnola (Munoz Morales) alla scoperta della sua terra d'origine.

 

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Il corto di Muccino voluto da Santelli

Il progetto era stato portato avanti e difeso con forza dalla governatrice Santelli: «La Calabria – aveva detto il presidente in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'opera nell’estate scorsa– non è in bianco e nero, ma una moltitudine di colori. Per questo cortometraggio ho scelto Muccino non a caso, ma perché è il regista dell’amore. E spero che faccia innamorare tutti della Calabria». Sui social, il video è divenuto subito virale. Da un lato c’è chi ha apprezzato in toto il lavoro di Muccino, dall’altro chi lo ha valutato come un cortometraggio che fornisce una immagine stereotipata della regione.  

Le origini calabresi di Raoul Bova

Proprio Raoul Bova, l'attore protagonista del corto di Muccino, è di origini calabresi. Il padre, Giuseppe Bova, originario di Roccella Jonica, nella Locride, si era trasferito a Roma e qui aveva conosciuto la sua futura moglie Rosa, di origini campane, dalla quale avrebbe poi avuto tre figli.

Papà Giuseppe scomparso nel gennaio 2018 a Rieti avrebbe voluto che il figlio diventasse un campione nel nuoto (era stato lui, trasmettergli la passione per lo sport, accompagnandolo all’alba agli allenamenti, prima della scuola, e seguendolo in tutte le sue gare), ma come è ormai noto il destino ha voluto che Raoul Bova trovasse il successo in un altro ambito, quello del cinema. 

Pioggia di critiche

Dai social, dal mondo della politica, da quello delle associazioni. Pioggia di critiche per Calabria, terra mia, il cortometraggio realizzato da Muccino e diffuso nella serata di ieri definito «vergognoso» e «deludente».

Anche gli intellettuali calabresi stroncano l'opera di Gabriele Muccino costata 1,7 milioni di euro e commissionata dal governo regionale per ridisegnare l'immagine della Calabria.

La difesa di Muccino

«Io non ho fatto un documentario sulla Calabria, non era un reportage sulla Calabria. La mia committenza era quella di Jole Santelli, che mi chiese di fare un viaggio d'amore all'interno della Calabria, per raccontare lo spirito della Calabria, perché la Calabria ha uno spirito che non si può raccontare in maniera meticolosa e precisa in un cortometraggio, che deve intrattenere ed emozionare». Commenta così Gabriele Muccino all'Adnkronos le critiche 'piovute' addosso al cortometraggio che il regista ha presentato alla festa del Cinema di Roma, commissionato dalla Regione Calabria per raccontarne le bellezze.