«Puoi leggere, leggere, leggere che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura», affermava Pier Paolo Pasolini. Ecco l’obiettivo del Museo della Lingua Grecocalabra Rohlfs di Bova che vuole far riscoprire il piacere della lettura soprattutto ai più giovani, parte di un periodo storico dominato dai social media, da una vita frenetica pervasa da tante altre priorità.

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Il primo passo per raggiungere questo obiettivo è senz’altro l’organizzazione di un fitto programma di eventi culturali, caffè letterari e soprattutto presentazioni di libri. A dare il via alla stagione letteraria è stata proprio la presentazione del romanzo “Una luce abbondante” di Sonia Serrazzi, una delle più apprezzate scrittrici della narrativa contemporanea italiana. Questa luce abbondante è proprio la luce che ogni essere umano crea. È un romanzo in equilibrio fra tenebre e luce, di legami di sangue impossibili da spezzare, di fili sottili che legano una esistenza all’altra e al tutto. Protagonista è una famiglia disagiata, non soltanto economicamente, ma anche dal punto di vista sociale e spirituale. Francabbù, Sarsi e Marso sono i figli costretti a crescere in fretta, a invecchiare anzitempo, a dissipare la loro età azzurra per colmare i vuoti lasciati dai genitori. Silverio e Marinzaina sono creature sbagliate che insegnano ai figli, anche a quelli degli altri, le cose giuste.

«Tutti, in qualunque posto vivano si trovano talvolta a combattere l’oscurità e a doverla affrontare, per cui ho la speranza che queste pagine possano essere di conforto di stimolo», afferma l’autrice. Una luce abbondante racconta di biglie, di angeli chiusi a pascolare nei recinti, di corpi difettosi da allenare controvento, e di fallimenti che sono capitomboli regali in mezzo all’azzurro delle onde. Ma le onde, prima o dopo, si alzano per tutti.