VIDEO | Lo sfogo del direttore del Sistema bibliotecario lametino che racconta gli anni di difficoltà che il settore sta attraversando, tra bandi ritirati e finanziamenti fermi al 2018
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È crisi nera per le biblioteche e i sistemi bibliotecari calabresi. Da un lato pesa la mancanza di personale che non viene colmata né dai Comuni né dalle Regioni alle quali spetterebbe la responsabilità del personale dei sistemi. Dall’altro mancano i fondi, quelli per l’acquisto di libri, di arredi e attrezzatrue, nonchè per l’attivazione di servizi e tutto questo è capitato nel cuore della pandemia quando ci sarebbe stato bisogno di creare opzioni alternative alla fruizione in presenza, attivando nuovi canali e progetti.
Lo sa bene Giacinto Gaetano, direttore del Sistema Bibliotecario Lametino, che in questi giorni ha sviscerato con altri esponenti del mondo culturale quel folto gruppo di tematiche che ruotano attorno ad un meccanismo che da tempo arranca e necessita di essere oliato.
Nel 2018 l'ultimo bando
A partire dai fondi: gli ultimi ricevuti sono del 2018. Nel 2019 il nuovo bando, poi revocato, senza che fosse stata resa nota la graduatoria e «con delle motivazioni - sottolinea Gaetano - che secondo noi sono inesistenti, risibili. Questo ha portato un danno e ha mortificato le legittime aspettative anche dei Comuni e delle scuole. Il fatto di avere revocato il bando senza nessuna conseguenza ha penalizzato chi aspettava questi soldi per poter migliorare l'educazione libraria e per poter erogare servizi aggiuntivi».
Senza avvisi pubblici da quattro anni
«I Comuni - aggiunge - hanno dovuto far fronte con proprie risorse e con sacrifici del personale anche alle nuove situazioni generale dalla pandemia». Nessun bando da allora, dal lontano 2018, e se non fosse stato, ci dice ancora il direttore, per i fondi del ministro Franceschini non si sarebbe riusciti ad acquistare nemmeno un libro.
Ne Comuni nè Regione assumono
Manca poi il personale che dipende dai Comuni per le Biblioteche e dalla Regione nel caso dei Sistemi Bibliotecari. Da un lato quota cento ha mandato in pensione tantissimi dipendenti, dall’altra le difficoltà finanziarie non mettono le amministrazioni nelle condizioni di bandire concorsi.
La legge regionale numero 17 del 1985 norma che ai sistemi il personale debba fornirlo la Cittadella, ma anche in questo caso il vuoto di organico è importante e ormai tale da «mettere in discussione l'erogazione minima dei servizi bibliotecari».
L'opportunità del Pnrr
Ma ora si è apre una nuova opportunità, legata al Pnrr che pensa anche alle Biblioteche e l’auspicio è che la Regione Calabria lo tenga bene a mente. Ma tanti sono i punti sui quali le Biblioteche e i Sistemi Bibliotecari sollecitano la Regione.
Le richieste alla Regione
«Chiediamo innanzitutto – dice Giacinto Gaetano - che venga emanato nuovamente il bando del 2019 perché ricordo che la delibera che lo ha revocato aveva poi stabilito che si facesse un successivo avviso, con le stesse risorse che erano previsteper due milioni di euro complessivi».
«Ad oggi – continua il direttore - chiediamo che vengano messe a sistema le risorse non utilizzate per l'anno 2020, 2021, 2022 e venga, d'intesa con i Comuni e con i Sistemi bibliotecari elaborato un piano straordinario di intervento per l'adeguamento complessivo».