La prima panchina letteraria della città di Acri è stata installata nel piazzale antistante ad uno dei luoghi simboli della cultura della cittadina nel Cosentino: Palazzo "Padula". La struttura, un tempo era infatti la residenza dello scrittore e poeta Vincenzo Padula (1819-1893), tra i primi studiosi di poesia e storia delle tradizioni popolari e fondatore del settimanale “Il Bruzio”, attraverso il quale denunciava la miseria e le drammatiche condizioni che la popolazione calabrese viveva prima dell’unità nazionale. Attualmente l'edificio è sede del Museo della civiltà contadina di Acri, di alcune associazioni culturali e della Fondazione Vincenzo Padula, promotrice dell'omonimo premio internazionale. 

La panchina è accompagnata da un'installazzione in ferro dedicata a Padula, realizzata dall'artista Michele Ferraro, in collaborazione e con l'aiuto dei ragazzi dell'Interact di Acri e della "Casa di Abou", il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati che ha sede proprio nella città silana.

«Questa istallazione nasce con l'intento di voler recuperare e riqualificare i luoghi identirari della città - afferma il presidente della Fondazione Padula, Giuseppe Cristofaro - è un'opera che racchiude in se tanti significati che ben si sposano con la cultura, l'arte e la musica locale».

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Acri Pino Capalbo, dell'assessore Amedeo Gabriele e di Rita Coschignano, presidente del Rotary club di Acri, la manifestazione di inaugurazione della panchina letteraria, ha conosciuto inizialmente un momento musicale, con la cantante barocca Francesca Donato, accompagnata da Salvatore Reale alla chitarra acustica. I due hanno interpretato "La Ninna Nanna", tratta da "La Notte di Natale" del Padula. 

Successivamente si sono esibiti, intervallati dalla musica di alcuni giovani allievi di Hello Music Academy, cinque poeti che hanno emozionato i presenti con la lettura di alcune loro poesie. Tra questi il poeta dialettale Angelo Canino, Pasquale Montalto, Angelo Sposato, Cesira Toscano e Angelo Vaccaro. Proprio quest'ultimo ha chiuso la manifestazione lanciando un messaggio indirizzato soprattutto ai giovani: «Sognate, sognate sempre e se i vostri sogni non vi fanno paura vuol dire che non avete sognato abbastanza»