Dopo il successo dell’edizione estiva che ha portato a Soveria Mannelli, ai piedi della Sila, centinaia di ospiti e visitatori, il Festival del Lamento è tornato nella sua versione autunnale. In occasione dei 45 anni dalla morte dello scrittore Giuseppe Berto, autore del bestseller Il male oscuro, è stata ospite della rassegna sua figlia Antonia Berto che presso la Casa delle idee “Gerardo Marotta, ha parlato della figura, del lavoro e dei libri del padre insieme allo scrittore Andrea Pomella (Einaudi). Tanti i temi toccati nel corso della chiacchierata, dalla scrittura di Berto ai premi vinti, dalla sua depressione al ricorso alla psicoanalisi, fino al suo attaccamento alla Calabria e alla sua casa da lui stesso costruita a Capo Vaticano.

Il filo narrativo

Il tema del lamento sui cui si basa il Festival è sia gioco ironico, sia pretesto narrativo, ma si sposa con i temi e la parabola di Berto, che si avvale spesso dello humor per affrontare i temi più dolorosi della sua vita: la sua eterna lotta con il padre, il suo “male d’angoscia”, la paura della morte e il terrore di non riuscire a incidere sulla cultura italiana; fino poi al parziale isolamento, nonostante l’enorme successo di pubblico, a cui lo confinarono le élite culturali del secondo dopo guerra che lo etichettarono come intellettuale di destra. A seguire, i generi di conforto della sezione Refrigeri, con piatti autunnali a base di zucca e funghi del territorio e la degustazione dei vini della Tenuta Paradiso. 

E ancora, la proiezione del documentario “L’altro 900”, un ritratto targato Rai dello scrittore Giuseppe Berto affidato alle voci della sua figlia, di Emanuele Trevi, di Cristina Battocletti, con filmati storici e l'ultima intervista di Cesare De Michelis. Il Festival del Lamento è organizzato dall’Associazione Deda APS con il sostegno del Comune di Soveria Mannelli, di Estate a Casa Berto e dell’agriturismo La rosa nel bicchiere, e la collaborazione di Tenuta Paradiso, Trattoria del Buon Gusto da Sasà, Area Servizi e Orto Corto.