VIDEO | Un patrimonio enorme da preservare e salvare ma serve il sostegno continuo delle istituzioni e delle comunità
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L’arbërishit ha radici che risalgono al XV secolo, quando gli albanesi fuggirono dall'invasione ottomana e si stabilirono in Italia. Da allora, la comunità ha mantenuto una forte identità culturale e linguistica. Ci sono stati sforzi significativi per preservare e insegnare l'arbërishit ai bambini delle comunità arbëreshë, fonte di speranza per il futuro di una lingua che non va abbandonata alla solo oralità. È un impegno che richiede il sostegno continuo delle istituzioni e delle comunità per garantire che queste lingue continuino a vivere e prosperare. L’operatrice linguistica Flavia D’Agostino spiega la situazione attuale circa l’apprendimento della lingua arbëreshë, purtroppo parlata sempre meno dalle nuove generazioni.
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«Dovremmo cercare come docenti e tramite le istituzioni di rivitalizzare la lingua. Se perdiamo la lingua perdiamo la nostra storia, sarebbe finita per la comunità arbëreshë com’è già successo con altre minoranze» - afferma Flavia D’Agostino. Dalle sue parole si evince l’importanza del ruolo assunto dagli sportelli linguistici, attivi da 22 anni con molteplici attività, convegni, pubblicazioni di testi e progetti essenziali per sopperire la mancanza di un insegnamento effettivo e curriculare nelle scuole. È necessario un grande impegno per cambiare le cose, come sta avvenendo ad esempio nella scuola di Spezzano Albanese in cui è docente la stessa operatrice linguistica D’Agostino. Essa rappresenta la più grande comunità arbëreshe, dove però la lingua si stava perdendo. La preside per far fronte a questa problematica ha deciso di rendere l’insegnamento della lingua arbëreshë curriculare.