Il mare con la vita che custodisce e con quella che contribuisce in modo essenziale a preservare. E anche il mare che la storia, trascinandosi alla sua stessa deriva, ha reso cimitero di ogni forma di coscienza e civiltà. Questo è diventato il mare Mediterraneo dove si consuma giorno dopo giorno e da decenni, la tragedia dei naufragi dei migranti. Su quei fondali pieni di vitalità e biodiversità, riposa la vita che si infrange, si spegne. Quella che non riesce a sopravvivere per ricominciare altrove.

Quel mare, che se non toglie la vita ne regala una nuova, è stato esplorato dall’artista reggina Tina Parisi che ha spinto lo sguardo dentro quella storia alla deriva. Il suo talento, la sua sensibilità e i suoi intensi colori d’oceano hanno accarezzato questa nostra storia, scandita in Calabria dai recenti naufragi di Cutro e Roccella, in modo nuovo. Un contributo necessario in una società che riesce a restare indifferente mentre a naufragare con i migranti, ad inabissarsi, sono anche la nostra coscienza, la nostra “altisonante” civiltà, la nostra umanità.

“Mediterraneo, gli invisibili” è il nuovo progetto artistico di Tina Parisi, al centro dell’incontro odierno, patrocinato dal Comune di Roccella, presso l’ex Convento dei Minimi, le cui sale ospitano per l’occasione e per la prima volta la mostra.

Proprio a Roccella, nella notte tra il 16 e il 17 giugno 2024 si è consumato il naufragio invisibile, silente, negato. Sono stati 26 (su 56 dispersi dei 67 migranti) i bambini di cui non si è più avuta alcuna notizia. Due bambini soltanto tra gli 11 superstiti. Una bambina, dieci anni, ha toccato la terraferma dopo avere perso in mare tutta la sua famiglia. Quella bambina ha toccato l’anima e mosso la mano di Tina Parisi che la ritrae con il castello Carafa alle spalle e uno sguardo in cui si convivono incredibilmente stupore e terrore. Tutto ciò che assale nel momento della scoperta di un posto nuovo la cui bellezza deve fare i conti inesorabilmente con il dolore struggente della perdita e dell’improvviso senso di abbandono.

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