VIDEO | Fu uno dei più influenti artisti italiani del XX secolo e una figura chiave del movimento. A illustrare la sua storia, la curatrice dell'allestimento Marisa Cagliostro
Tutti gli articoli di Cultura
Abbiamo raggiunto Marisa Cagliostro la curatrice della mostra su Umberto Boccioni, che è riuscita a mantenere a Reggio Calabria un pezzo unico nel suo genere, poiché salvato dalla discarica. Elemento essenziale per comprendere l’evoluzione artistica dei primi del novecento ad opera dei futuristi.
Umberto Boccioni è stato uno dei più influenti artisti italiani del XX secolo e una figura chiave del movimento futurista. Nato a Reggio Calabria, Boccioni si trasferì a Milano nel 1907, dove entrò in contatto con le avanguardie artistiche dell’epoca. Nel 1910, Boccioni aderì al movimento futurista, firmando il "Manifesto dei pittori futuristi" insieme ad altri artisti come Giacomo Balla e Gino Severini. Il futurismo celebrava la modernità, la velocità e il progresso tecnologico, rifiutando le tradizioni artistiche del passato.
Le opere più famose di Boccioni includono sculture come "Forme uniche della continuità nello spazio" (1913) e dipinti come "La città che sale" (1910). Questi lavori incarnano perfettamente i principi futuristi, rappresentando il movimento, la dinamica e la frammentazione della forma. Boccioni sviluppò anche teorie artistiche innovative, come il "dinamismo plastico", che mirava a catturare l'energia e il movimento sulla tela o nella scultura. Le sue idee influenzarono profondamente l'arte moderna, anticipando concetti che sarebbero stati esplorati da movimenti successivi. Purtroppo, la carriera di Boccioni fu tragicamente interrotta dalla sua morte prematura nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale. Nonostante la sua breve vita, il suo impatto sull'arte italiana e internazionale è stato duraturo e significativo. L’opera della fontana bottiglia inserita nella mostra vale da sola il prezzo del biglietto, senza considerare che all’interno sono presenti molti quadri e sculture importanti.