VIDEO | La messa in scena è il risultato finale di un laboratorio teatrale durante il quale i partecipanti hanno l’opportunità di imparare a leggere correttamente la lingua e di arricchire il proprio lessico
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A Frascineto il teatro salva la lingua arbëreshë. Oggi più che mai si necessitano più strumenti e metodologie possibili per preservare una lingua e una cultura a rischio.
L’associazione culturale e turistica Vorea di Frascineto, diretta da Lucia Martino ha risposto a questa esigenza in maniera vincente, ossia usando il teatro come strumento per tramandare la lingua arbëreshë. La scelta di scrivere e recitare in lingua arbëreshë dimostra il legame con la tradizione. Le attività di questa associazione sono iniziate nell’auditorium della scuola Ernest Koliq dove è stata attuata la legge 482/1999 attraverso la realizzazione di laboratori teatrali.
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La messa in scena è il risultato finale di un laboratorio teatrale durante il quale i partecipanti hanno l’opportunità di imparare a leggere correttamente la lingua e di arricchire il proprio lessico, grazie alla riscoperta di termini ormai in disuso nella parlata contemporanea, assumendosi direttamente il ruolo di garanti della tutela della lingua arbëreshë. Perci òla peculiarità di queste attività risiede nel poter assimilare molteplici competenze trasversali e contemporaneamente approcciarsi a gestualità, espressività, gestione della voce, tenuta del palcoscenico e tutto ciò che richiede la realizzazione di uno spettacolo.
L’associazione culturale Vorea ha continuato il lavoro intrapreso dall’Istituto comprensivo Ernest Koliq incrementando gli eventi e gli spettacoli, favorendo così la valorizzazione di un patrimonio culturale che comprende quei valori ed esperienze di vita che si tramandano da ben cinque secoli, di padre in figlio, determinando le caratteristiche umane e sociali di un intero popolo. Molte comunità si avvicinano alla tradizione popolare per scavarla dalle radici e trasformarla nelle ramificazioni, per parlare ai giovani con un linguaggio appropriato, accettato, condiviso e con la stessa grande voglia di sentirsi partecipi