Annunciata con estrema enfasi nel mese di gennaio dall’allora vicepresidente della giunta regionale Giusi Princi, la misura del voucher Caro Scuola, 500 euro da erogare alle famiglie con figli adolescenti frequentanti gli istituti secondari di secondo grado, è ancora bloccata nel limbo della burocrazia regionale, alle prese con la valutazione delle domande pervenute. 19 mila, secondo quanto si è appreso, le istanze al vaglio del settore istruzione e diritto allo studio, relative all’annualità 2022/2023 trasmesse a marzo, secondo i termini prescritti dal bando, per le quali non è stata ancora stilata la graduatoria dei beneficiari.

La delusione corre sui social

Una delusione per chi pensava di poter contare su questi soldi soprattutto per affrontare la spesa, tutt’altro che secondaria, dell’acquisto dei libri di testo, oltre che del materiale didattico. Il malcontento corre sulle bacheche social, dove circolano commenti preoccupati ed indignati di cittadini in attesa di notizie. Molti hanno inviato una mail al responsabile del procedimento, ricevendo la stessa medesima risposta. In sintesi recita: «Siamo nella fase istruttoria, stiamo verificando la correttezza dei dati dichiarati nelle domande anche attraverso Inps e Ministero dell’Istruzione, al termine pubblicheremo gli elenchi provvisori delle istanze ammesse a finanziamento». Tradotto in soldoni significa che l’iter è ancora in alto mare e che, ottimisticamente, la liquidazione del contributo potrebbe avvenire entro Natale.

Risorse ingenti 

16 milioni di euro la somma stanziata per due annualità con l’intenzione di finanziare nel complesso 36 mila borse di studio del valore appunto, di 500 euro cadauna, privilegiando le famiglie a basso reddito sulla base delle dichiarazioni Isee. Nelle intenzioni della giunta regionale la prima quota relativa all’anno scolastico 2022/2023 doveva essere erogata entro marzo e la successiva, quella per l’anno scolastico 2023/2024, entro settembre. Invece siamo ancora bloccati nelle pastoie delle procedure relative alla prima tranche.

Nel complesso la Regione ha varato un programma di stanziamenti per 250 milioni di euro destinati a cultura e formazione. Oltre al voucher caro scuola, le altre misure riguardano tra l’altro le risorse destinate ai viaggi di istruzione in Calabria, al potenziamento dell’apprendimento delle lingue straniere e di italiano e matematica, ai servizi educativi per l’infanzia, ai master post laurea. La loro utilità però, dipende anche dalla tempestività di erogazione dei fondi. Ed i tempi biblici fin qui registrati rischiano di vanificarne l’efficacia.