Rizziconi è uno dei paesi più difficili del profondo Sud. Siamo stati qui per raccontarvi la ferocia della ‘ndrangheta, che uccide, non perdona e non risparmia persone lontane da qualsiasi logica criminale il cui destino è deciso anche in nome di una vendetta trasversale. La scia di sangue delle vittime innocenti della criminalità organizzata è lunga e il tema è al centro della quarta puntata di Mammasantissima - Processo alla 'ndrangheta, il format condotto da Pietro Comito andato in onda ieri sera su LaC Tv (clicca qui per rivedere la puntata).

È il 5 dicembre 2009, quando a Taurianova dieci colpi di pistola sparati da due sicari sfigurano al volto Francesco Maria Inzitari. È il figlio di Pasquale Inzitari, imprenditore e politico di Rizziconi, uno dei soci della società che ha costruito il centro commerciale Porto degli Ulivi, uno dei più grandi della Calabria. «È chiaro che è stata una vendetta, ho denunciato una cosca mafiosa. Attendo giustizia, perché Francesco la merita». Pasquale Inzitari ai nostri microfoni è netto e nella sua azienda di Rizziconi ci indica subito la causale dell’agguato costato la vita al figlio. Poche parole spezzate dal pianto, invece, quelle di Nicoletta Inzitari, sorella di Francesco, che ai nostri microfoni ci spiega come per lei nulla da quella sera è stato più lo stesso: «Mi è crollato il mondo. Ma così tanto sangue, così tanto odio e voglia di vendicarsi a cosa porta?». 

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Pasquale Inzitari era stato arrestato un anno prima, nel maggio del 2008, insieme al boss Domenico Rugolo di Castellace, quest’ultimo suocero dell’imprenditore Nino Princi, socio in affari ma anche cognato di Pasquale Inzitari. Un mese prima dell’arresto di Inzitari, anche Princi viene assassinato: per lui la ‘ndrangheta confeziona un'autobomba che esplode nel cortile della sua casa a Gioia Tauro.

Un altro fatto aveva sconvolto un anno prima la vita della famiglia Inzitari. Come ricostruito nel nostro reportage andato in onda ieri sera, Francesco Maria Inzitari era rimasto gravemente ferito da alcune coltellate all’addome sferrate da un coetaneo. Un accoltellamento tuttora da chiarire.

Abbiamo raccolto poi alcune testimonianze sulla figura di Pasquale Inzitari, che prima delle vicissitudini giudiziarie aveva a più riprese denunciato i soprusi del clan Crea di Rizziconi. Testimonianze come quella del giornalista del Quotidiano, Michele Albanese, dell’imprenditore Nino De Masi e dell’ex sindaco di Rizziconi Nino Bertuccio - che da anni vivono sotto scorta -, di don Pino De Masi (referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro) e dello stesso Pasquale Inzitari, successivamente scampato a un agguato a Corigliano Calabro nel 2017. «La persona che maggiormente ha pagato lo scatto di resistenza. Si è ribellato e questo gli è costato la morte del figlio» ha dichiarato ai nostri microfoni don Pino De Masi.

Francesco Maria Inzitari la sera del 5 dicembre 2009 era uscito di casa per andare a una festa di compleanno, ma non vi ha fatto più ritorno, cadendo sotto i colpi feroci della ‘ndrangheta e finendo per pagare colpe altrui. Più vicende drammatiche tutte legate da un unico filo-conduttore: la pervasività della ‘ndrangheta che toglie il respiro e condiziona la vita sociale, politica e imprenditoriale di un intero comprensorio.