Amici, conoscenti e familiari di Ilaria Sollazzo, vittima di femminicidio, si sono ritrovati ieri pomeriggio nella sala polifunzionale di Scalea per ricordare la giovane, uccisa dall'ex compagno, a due anni esatti dalla tragedia. In sala c'erano anche una rappresentanza delle forze dell'ordine, la Pro Loco, i ragazzi del Punto Luce e i componenti dell'associazione a lei intitolata, che ha dato il nome allo sportello antiviolenza già intitolato a "Tina Lagostena Bassi", il primo avvocato italiano a difendere una donna in un processo per stupro. La manifestazione è stata aperta dal passo di danza di Emilia Calabrò, che si è esibita sulle note della canzone "Rose spezzate" di Anna Tatangelo.

L'incessante contrasto alla violenza

Dopo il femminicidio, i famigliari della vittima hanno intrapreso un'estenuante battaglia per sensibilizzare i giovani sul tema della violenza con iniziative incentrate sulla prevenzione del fenomeno. Per oltre due ore, si è tenuto un dibattito, dal titolo “Libere di Scegliere - secondo memoriale in ricordo di Ilaria Sollazzo, vittima di femminicidio”, moderato dalla giornalista Fabrizia Arcuri. Al tavolo dei lavori hanno preso parte il sindaco della città, Giacomo Perrotta, la vicesindaca e assessora alle politiche sociali Annalisa Alfano, l’avvocata e presidente del centro antiviolenza Tiziana De Bonis e il criminologo Sergio Caruso. Nel corso della serata, inoltre, è stato proiettato il corto “Sola in Discesa” di Claudia Di Lascia e Michele Bizzi, vincitore del premio come miglior film della della XI edizione del Mediterraneo Festival Corto, messo a disposizione dal CineCircolo Maurizio Grande. La serata si è conclusa con il videoclip della canzone “In nome di ogni donna”, di Mariella Nava, brano contro la violenza sulle donne, candidato al premio Amnesty International. Il filmato è stato accompagnato dall'esibizione del maestro Salvatore Cauteruccio.

Chi era Ilaria Sollazzo

Ilaria aveva 32 anni, ancora da compiere, ed era mamma di una bimba che oggi ne ha quasi cinque. Aveva perso il papà a diciott'anni e aveva sofferto molto, ma era rimasta una ragazza allegra, solare e altruista. Faceva la catechista e aveva studiato per diventare docente, sogno che era riuscita a realizzare. Aveva appena concluso una relazione durata tre anni con Antonio Russo, padre della sua bambina, e stava cercando di riprendere in mano la sua vita. Ci era anche riuscita; dopo gli enormi sacrifici, era da poco entrata di ruolo al liceo Scientifico Metastasio, a pochi passi da casa. Era al settimo cielo. Cinque giorni prima della tragedia, il 27 settembre, aveva ricevuto il primo stipendio e aveva comunicato alla sua famiglia l'intenzione di organizzare una serata in pizzeria per ringraziarla del sostegno. «Ma quella pizza non l'abbiamo mai mangiata», ha rivelato a LaC News24 Maria Pia, una delle due sorelle.

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La notte di 2 ottobre 2022, Antonio Russo, 25 anni, professione guardia giurata, si presenta sotto casa di Ilaria, recatasi alla festa di compleanno di un amico, e attende il suo ritorno in auto, con le luci spente, per tenderle un agguato. Quando vede la donna giungere a bordo della sua vettura, impugna la pistola d'ordinanza, si avvicina al parabrezza e apre il fuoco. Senza alcuna pietà. Spara per annientarla: il primo dei cinque colpi esplosi è indirizzato alla tempia sinistra, che risulterà fatale. Poi rivolge l'arma contro sé stesso e spara di nuovo. Il primo proiettile lo ferisce, ma non lo uccide. Così Antonio la seconda volta punta dritto al petto e preme il grilletto, per l'ultima volta. I loro corpi saranno ritrovati straziati e sanguinanti pochi istanti dopo dai famigliari della donna, svegliati dal frastuono del colpi.

Un rapporto malato

Era stato lui a lasciarla, nel mese di agosto, le aveva detto che non l’amava più e se n’era andato dalla casa che avevano condiviso per tre anni con la loro bimba, sbattendo la porta e portandosi con sé tutti gli effetti personali. Lei aveva accettato di buon grado la sua decisione, accogliendola come una liberazione. Lui l'aveva fatta soffrire molto, dicono gli amici, e la loro storia era stata costellata di delusione e tradimenti. Poi, a settembre, lui aveva avuto un ripensamento ma lei era ormai decisa a mettere un punto alla loro relazione e a ricominciare da capo. Antonio l'aveva considerato un affronto e quella sera, come hanno rivelato le indagini, era uscito di casa già intenzionato ad uccidere. Già un'ora prima della tragedia, Antonio aveva mandato almeno quattro messaggi in cui comunicava l'intenzione di farla finita, specificando che di lì a poco si sarebbe recato sotto casa della ex fidanzata. Ma nessuno pensò di avvisare le forze dell'ordine, tanto meno Ilaria, ignara di tutto e forse ancora innamorata di quello che diventerà il suo assassino.