Oggi, 25 novembre, ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La polizia di stato ha tracciato un bilancio dei crimini perseguiti nell’ambito del cosiddetto “codice rosso”, entrato in vigore il 9 agosto 2019, che ha introdotto nuovi reati e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Sono stati aggiunti: la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare; costrizione o induzione al matrimonio; deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn).

Per quanto riguarda il revenge porn l’81% ha riguardato vittime di sesso femminile (per l’83% maggiorenni e per l’89% italiane), episodi distribuiti nell’anno con un andamento altalenante e un picco nel mese di maggio.

 

I dati calabresi

C’è, per quanto possa esserlo, una buona notizia, rispetto allo scorso anno in Calabria, i casi di violenza sulle donne sono in diminuzione. Nel 2019 erano 1.442, nel 2020 sono 1.042.

La polizia ha registrato nella nostra regione denunce per: atti persecutori (488); casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi (465); casi di violenze sessuali (89).

 

Per il capo della polizia Franco Gabrielli è «una problematica di civiltà che, prima ancora di un’azione di polizia, richiede una crescita culturale. È una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale. Gli esperti parlano di approccio olistico, capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia».