«I casi da codice rosso sono in aumento, ma temiamo vi sia una parte consistente di persone che non denunciano». Così il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo commenta il lavoro svolto dal pool di magistrati che agiscono sotto il suo coordinamento al quarto piano del Palazzo di giustizia, specificatamente destinati ad operare su fatti di rilevanza penali commessi nei confronti delle donne.

L’ultimo inquietante episodio, riferito nei giorni scorse dalle cronache, è relativo alla presunta violenza sessuale di una ragazza, soccorsa nei giorni scorsi nel territorio di Lattarico ed accompagnata in stato confusionale da un equipaggio del 118 al pronto soccorso dell’Annunziata.

I carabinieri della locale stazione, coordinati dal comando compagnia di Rende, stanno procedendo agli accertamenti di indagine. L’ipotesi è che alla giovane sia stata somministrata a sua insaputa una sostanza psicoattiva, nel novero delle cosiddette droghe dello stupro, che ne avrebbe inibito le volontà, favorendone l’abuso.

La vicenda ha riacceso l’attenzione sui casi da codice rosso, sarebbero circa 120 i fascicoli seguiti nella Procura bruzia, per i quali si segue una via preferenziale per abbreviare le tempistiche di intervento. «Le indagini vengo svolte rapidamente, ma la nostra attenzione è proiettata anche sulle modalità di conduzione dei dibattimenti – ha chiosato il procuratore Spagnuolo – e in particolare sulla tutela della persona offesa all’interno del processo. E questo è un problema estremamente complesso».