Quattro anni e sei mesi di reclusione e il sequestro conservativo di un immobile. Questa la sentenza del Tribunale collegiale di Vibo Valentia nei confronti di Domenico Mercuri, 60 anni, nativo di San Calogero ma residente a Limbadi, imputato per il reato di usura con tassi di interesse che oscillavano fra il 400 per cento ed il 600 per cento su base annua, fra i più alti in Calabria secondo gli inquirenti.


Accolta, dunque, l’impalcatura accusatoria sostenuta in aula dal pm della Procura di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo, che aveva chiesto per l’imputato 6 anni di reclusione. Reggono le accuse nei confronti dell’imputato con otto episodi al centro delle contestazioni e condotte delittuose che sarebbero avvenute dal gennaio 2003, «con condotta perdurante» (il rinvio a giudizio è del luglio 2014) e l’aggravante «di aver commesso il fatto ai danni di persona in stato di bisogno e che svolge attività imprenditoriale», vale a dire l’imprenditore Michele Morello che si era costituito parte civile con l’avvocato Giulio Ceravolo. Disposto anche il pagamento di una provvisionale di 15mila euro in favore della parte offesa.


Dopo i prestiti ad usura per la somma complessiva di 54mila euro, il 22 marzo 2004 Domenico Mercuri avrebbe acquisito dalla vittima un immobile consentendone l’uso alla stessa parte lesa dietro il pagamento di un canone di locazione di 400 euro mensili, «salvo poi pretendere dalla stessa parte offesa – secondo l’accusa – la corresponsione dei canoni insoluti e ulteriori spese arbitrarie per un ammontare complessivo di altre 96mila e 800 euro». Domenico Mercuri era difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Francesco Stilo.