Una busta con 3 proiettili è stata recapitata nell’ufficio del direttore del Distretto sanitario di Vibo Valentia, Raffaele Bava, di 69 anni. A consegnare la busta è stato un corriere e dopo averla aperta Bava si è recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto. I militari dell’Arma hanno quindi avviato le indagini e non si esclude al momento alcuna ipotesi.

Sull’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia pende il possibile commissariamento per infiltrazioni mafiose da parte del Consiglio dei ministri che dovrà a breve pronunciarsi sulla proposta del ministro dell’Interno che ha già ricevuto apposita relazione da parte del prefetto di Vibo, a conclusione dei lavori di ispezione. Lavori di ispezione disposti con l’invio, negli scorsi mesi, di una commissione di accesso agli atti alla luce delle risultanze investigative (e non solo) dell’inchiesta antimafia della Dda di Catanzaro denominata Maestrale-Carthago.

L'arrivo della lettera

Profondamente scosso il dirigente Asp ha commentato: «Mi trovo al pronto soccorso per lo stato d’ansia». La lettera recapitata al distretto di via Morata Durant, «mi è stata consegnata dall'infermiera ma è arrivata qualche giorno fa. È stata lasciata da un corriere o presunto tale. Mi sono insospettito perché non c'era il mittente».

E spiega: «C'erano tre fogli di carta prima e poi il terzo foglio ho sentito che era consistente. Ho chiamato un mio assistente e insieme l'abbiamo aperta. C'erano tre proiettili.  Ho subito allertato i carabinieri. Non riesco ancora adesso a capire, sono un po' frastornato. Vista la mia storia, il mio modo di lavorare, non mi aspettavo una cosa del genere. È sicuramente legata al lavoro».

«Non ho paura»

Il direttore Bava confessa: «Non penso dormirò nei prossimi giorni tanto è stato lo stress. Questi sono segnali che non si possono sottovalutare. Mai nella mia lunghissima carriera si è verificato un episodio del genere. Sono demoralizzato ma non ho paura». L’amarezza è tanta: «Ci sono rimasto male ancora forse non ho neanche capito la gravità del gesto ma mi ha lasciato talmente sconvolto che non riesco ancora a inquadrarlo bene. Il fatto, mi rendo conto, è gravissimo. Sto cercando di capirci qualcosa anch'io».