VIDEO | Non ammesso alla classe successiva perché aveva disertato più volte la didattica a distanza. È successo nel liceo scientifico cittadino. Il Tribunale amministrativo regionale ha però annullato il provvedimento e il padre del ragazzo si dice pronto a chiedere un risarcimento danni
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«A metà giugno una lettera della scuola ci comunica che nostro figlio non è stato ammesso. Non ce l’aspettavamo», dice amareggiato il padre che vuole rimanere anonimo per tutelare il figlio minorenne. Quel figlio bocciato per troppe video assenze. È più o meno questa la giustificazione del Liceo scientifico Berto di Vibo Valentia, che in piena emergenza Covid e quindi nel lockdown, ha deciso di non promuovere un suo alunno per avere più volte disertato la didattica a distanza. Una doccia fredda per lo studente bocciato al termine del primo anno di liceo.
Una decisione però ribaltata dal Tar al quale si è rivolta la famiglia dello studente. Il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria, il 30 settembre, si è infatti espresso annullando il provvedimento della scuola. In particolare viene richiamata una sentenza del Tar Puglia del 18 settembre scorso, secondo cui «Per gli alunni ammessi alla classe successiva in presenza di votazioni inferiori a sei decimi, il consiglio di classe predispone il piano di apprendimento individualizzato». «L’intimato Ministero, a fronte dell’emergenza pandemica derivante dalla diffusione del Covid-19, ha fissato (…) la regola di ammissione degli alunni alla classe successiva, anche nel caso di plurime votazioni inferiori a sei decimi». «In sostanza, pur a fronte di un'oggettiva carenza di preparazione dello studente – che in regime ordinario avrebbe giustificato la mancata ammissione alla classe successiva – l'eccezionale situazione emergenziale derivante dalla diffusione del virus», avrebbe dovuto indurre l'amministrazione scolastica ad ammettere il minore alla classe successiva, «sia pur con l'accompagnamento di un piano di apprendimento individualizzato».
Alla luce di queste considerazioni, il Tar della Calabria ha dunque annullato il provvedimento. Secondo i giudici, la scuola avrebbe disatteso diverse direttive ministeriali, e avrebbe agito con «eccesso di potere». In tempo di Covid nessun alunno poteva essere bocciato, se non per gravi motivi. Solo dal primo ottobre, all'indomani della sentenza, il ragazzo è potuto tornare tra i banchi di scuola, «ammesso alla seconda classe» in un altro istituto però. Il giovane ha infatti deciso di cambiare scuola. Troppo amara la delusione per una bocciatura reputata ingiusta. Una vicenda tutt'altro che conclusa. Il padre è deciso ad andare in fondo alla questione e presentare un’eventuale richiesta di risarcimento danni.