VIDEO | In fila sotto la pioggia soprattutto over 80 e soggetti fragili prenotati per il richiamo. Il referente sanitario aziendale Antonio Talesa: «Non è colpa nostra se non sono arrivati» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Non c’è pace al centro vaccinale di Vibo Valentia. La mancata consegna di dosi del siero Pfizer ha determinato, nella giornata di oggi, lo stop alle somministrazioni agli utenti prenotati per oggi per ricevere la seconda dose.
Soggetti fragili e over 80, in attesa di ricevere il richiamo, che si sono mossi sulla base della prenotazione già effettuata, senza aver ricevuto comunicazione della scarsa disponibilità delle fiale. Solo 50 di loro, infatti, hanno potuto effettuare la somministrazione all’arrivo di altrettante dosi, e solo intorno alle 12.30.
Un viaggio a vuoto per tutti gli altri e un’attesa infruttuosa di diverse ore davanti al PalaPace, in una giornata molto fredda e sotto una sottile pioggia, con relative file ed inevitabili assembramenti. Diversi anche gli utenti giunti da fuori provincia che sono rimasti delusi e hanno manifestato la loro riprovazione con veemenza.
È toccato così, ancora una volta, al referente sanitario aziendale dell’Asp di Vibo, Antonio Talesa, imbracciare il megafono di fronte alla folla assiepata all’ingresso del centro vaccinale per fornire spiegazioni agli utenti non prima di aver offerto rassicurazioni sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca – di cui vi è invece disponibilità – oggetto di una psicosi che, nonostante le rassicurazioni dell’Ema, fa ancora sentire i suoi effetti. «Con AstraZeneca non è successo niente a nessuno – ha affermato con trasposto Talesa -. Gli agenti che sono qua hanno fatto tutti AstraZeneca e non è successo nulla».
Quindi per la carenza di vaccini Talesa si è detto «estremamente dispiaciuto. Non è colpa mia né colpa di nessuno se i vaccini non sono arrivati». E a quanti urlavano: «E allora che ci avete chiamato a fare?», il referente sanitario ha replicato: «la prenotazione si fa sulla piattaforma elettronica non sulla base della disponibilità di vaccini. Se poi questi non arrivano – ha ribadito al megafono – non è colpa nostra».