Il sindaco di Verbicaro, Francesco Silvestri ordina «che si proceda alla cattura e all'abbattimento dei bovini vaganti anche con Forze di Polizia e alle Forze Armate appositamente individuate dalla Questura di Cosenza» e che tale azione sia realizzata «attraverso una o più operazioni come da data che sarà stabilita dalla Questura di Cosenza, e che potrà ripetersi in più interventi successivi, previo coordinamento delle attività su indicazioni della Questura, su tutto il territorio comunale, fino all'eradicazione definitiva del problema e, comunque, per un periodo di 6 mesi». È quanto si legge nell'ordinanza n° 10 del Comune del piccolo borgo cosentino, riguardante la questione delle vacche che da tempo pascolano senza controllo sul territorio comunale. Nell'ordinanza, inoltre, si specifica che le carcasse degli animali verranno sepolte «nei terreni di proprietà del Comune di Verbicaro da individuare a cura dell'Ufficio Tecnico».

Una lunga vicenda 

La vicenda, che si trascinava da anni, è giunta a risoluzione dopo l'intervento del nostro network, che in una serie di servizi ha raccolto le lamentele di decine di cittadini e messo in evidenza la pericolosità e i rischi sanitari derivanti dal mancato controllo del bestiame. I cittadini, stanchi dei danni e dei soprusi subiti, avevano ribattezzato gli animali "vacche sacre", perché ritenute "intoccabili". Nonostante le reiterate richieste di aiuto alle istituzioni, infatti, il fenomeno non era mai stato arginato.

Trent'anni di danni e soprusi

La vicenda, come testimoniato da cittadini e agricoltori di Verbicaro, ha avuto inizio circa trent'anni fa, quando un ristretto numero di bovini, apparentemente senza padroni, ha cominciato a circolare nelle zone di campagna. Lasciati liberi di pascolare, gli animali si sono riprodotti senza sosta fino a diventare un'ottantina. Negli ultimi tempi, la situazione è decisamente sfuggita di mano. Le vacche hanno cominciato a devastare campi e raccolti e a minacciare i cittadini prendendo di mira le auto in transito. Inoltre, sono state rinvenute numerose carcasse nei terreni vicini alle abitazioni o adibiti alle coltivazioni, con grave rischio per la salute pubblica.

Gli animali sono privi di marchi auricolari e di sistemi di riconoscimento e pertanto non sono stati sottoposti ad alcun controllo. Nel febbraio scorso, i cittadini, esasperati, si erano rivolti al nostro network per rivolgere pubblicamente un appello alle istituzioni. Una volta diventata di dominio pubblico, la vicenda è arrivata a una svolta. La macchina della burocrazia si è subito attivata e, a seguito di una nuova richiesta del sindaco, la Prefettura ha incaricato la Questura di Cosenza di riunire le parti interessate e trovare una soluzione. Nell'incontro del 14 marzo, a cui hanno preso parte anche autorità sanitarie e forestali, si era ipotizzato la realizzazione di un recinto in cui far confluire i bovini e sottoporli ai controlli, abbattendo solo quelli potenzialmente pericolosi. Ma l'operazione non avrebbe dato alcuna garanzia, per via della difficoltà oggettiva di rinchiudere i bovini nel recinto. Così, il sindaco Silvestri ha optato direttamente per l'abbattimento. «I bovini - si legge nel documento - hanno subito un mutamento delle caratteristiche comportamentali che si manifesta in atteggiamenti aggressivi nei confronti dell'uomo e ne determina l'oggettiva difficoltà alla cattura».