Una volta entrato in casa di lei è iniziato l'incubo: sarebbe stato legato a una sedia e picchiato anche con un bastone, poi costretto a rivelare la password del suo bancomat. In tre sono stati arrestati, mentre il ragazzo ha riportato ferite giudicate guaribili in 45 giorni
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Doveva incontrare la donna conosciuta poco prima in chat sui social network e che le aveva proposto di uscire. Dopo aver bussato alla porta di lei però, per un giovane di Mileto si è scatenato l'inferno. Sarebbe stato sequestrato e brutalmente aggredito, per poi essere anche derubato. Per questo la Procura di Vibo Valentia ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti di tre persone del Vibonese (madre, figlio e un altro soggetto del luogo), accusati di sequestro di persona, porto illegale di armi, rapina e lesioni con l’aggravante della crudeltà.
L’invito a casa della donna si è però rivelato una trappola per il giovane, che nell’appartamento si è trovato dinanzi al figlio della donna. La vittima sarebbe stata picchiata, colpita con un bastone alla nuca e legata alla sedia. Una volta immobilizzato, il giovane sarebbe stato costretto a rivelare la password del proprio bancomat. La donna si sarebbe quindi fatta accompagnare da altra persona (anch'essa arrestata) nell’abitazione del sequestrato dove è stata asportata la somma di 2.500 euro in contanti e poi in una filiale di banca a Vibo per prelevare con il bancomat altro denaro.
Una volta liberato, il giovane – minacciato di morte per non rivelare nulla – è stato trovato totalmente sconvolto da una pattuglia dei carabinieri che ha ricostruito l’accaduto. Il giovane è stato accompagnato in ospedale per ferite guaribili in 45 giorni.