VIDEO | Antonio è nato con un rene solo. Oggi ha 40 anni ed è costretto a sottoporsi alla “pulizia” del sangue a giorni alterni. Per raggiungere Lamezia da Jacursi dove vive spende 300 euro al mese ma l’Istituto di previdenza ha rifiutato la richiesta di accompagnamento. Il suo appello e quello della sua famiglia: «Avere la possibilità di curarsi è un diritto»
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Trecento euro, tanti ne occorrono per accompagnare Antonio, 40 anni tra poco, la maggior parte dei quali trascorsi in ospedali e viaggi della speranza a fare la dialisi da Jacurso, nel Lametino, all’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme.
Una cifra che la sua famiglia non ce la fa più a sostenere, mentre l’Inps ha negato l’indennità di accompagnamento e quella di invalidità supera di poco i 200 euro. Una beffa ad una vita di sofferenze e sacrifici. Antonio è un miracolato, nato con un solo rene ha subito ben tre trapianti. I primi due sono stati seguiti da un rigetto dopo poco, il terzo nel 2003 gli ha finalmente dato un po’ di sollievo.
La dialisi a Lamezia
Ma da un anno ha dovuto riprendere la dialisi ben 3 volte a settimana, è la sua unica speranza di vita e quella cifra destinata ad un’associazione che si occupa del trasporto da e per l’ospedale sta diventando insostenibile.
Soluzioni alternative non ce ne sono: la madre non guida, il padre è malato, Antonio non riesce a guidare, ha il braccio mal ridotto, le dita delle mani che non si piegano e, soprattutto, ci spiega, quando torna dalla dialisi è sfiancato, non riesce nemmeno a stare in piedi, evita perfino di mangiare e va a letto.
Una vita di trapianti e sofferenza
Antonio fa dialisi da quando aveva cinque anni, il suo è un corpo provato, logorato, consumato. Così come lo è la sua famiglia, impegnata da sempre nel tentativo di salvargli la vita. La madre Franca è una leonessa, lotta con le unghie e con i denti per quel bambino ora diventato un uomo verso il quale il destino non è stato per nulla generoso.
Il terzo trapianto sembrava avere chiuso un doloroso capitolo, ma quel rene ha funzionato per sedici anni, poi non ce l’ha fatta più e così è tornata per Antonio la dialisi. Jacurso dista dalla Città della Piana 21 chilometri, ma molti di questi sono curve e tornanti. Un percorso non semplice, ancora di più con il maltempo, impossibile da praticare per chi ha un braccio e una mano non pienamente funzionali e dopo un ciclo di dialisi e pesantemente spossati.
Antonio e la madre chiedono un sostegno alle istituzioni per potere avere garantito il diritto alla salute. «Cosa accadrà di mio figlio quando non potrò più pagare? Morirà?» si domanda la signora Franca.